Se le ferie avessero un canale televisivo dedicato, vorremmo tutti che fossero su Dazn per far fruttare al meglio le ripetizioni e il buffering infinito che la nuova piattaforma ha portato in dono nel campionato di Serie A iniziato in quest’ultimo weekend. Dato che però non è così, e vi vedo tutti, uno a uno, rientrare al lavoro nel più traumatico dei lunedì dell’anno, eccoci con cinque canzoni scelte per voi da noialtri di LetteraEmme per regalarvi quantomeno un raggio di sole nell’uggiosa settimana appena partita.

 

883 – Fattore S

S come “sì, ti piaceva l’idea di andare a mare l’ultimo weekend di vacanza, eh?”—ispirato a una storia forse effettivamente accaduta. Iniziamo con gli 883 che a metà anni ’90 erano ormai radicati e affermatissimi, e anche nel primo album senza Mauro Repetto il pubblico reagisce ‘discretamente’ bene rendendo La donna, il sogno & il grande incubo addirittura doppio disco di diamante. All’interno ci sono alcuni dei successi più importanti di Max Pezzali e in particolare c’è questa Fattore S, la sfiga tanto cantata nella provincia metropolitana anche al giorno d’oggi, ma affrontata con la giusta dose d’ironia perché la sfortuna non esiste e, qualora esistesse, non sarebbe certo quella che rovina un fine settimana di mare. Per quello incolpiamo già il lunedì.

 

Queen – Bicycle Race

Canzone estiva perché mica finisce il mondo, e un giro su quella parte meravigliosa della città che coincide con la litoranea ve lo potete fare comunque. Certo, la pista ciclabile non è nelle migliori condizioni possibili, ma il brano dei Queen estratto da Jazz fa venire comunque voglia di una bella passeggiatona. La voce di Mercury è accompagnata da una parte strumentale molto bella (secondo chi scrive una delle migliori realizzate dai quattro nella loro carriera) con un pregevole cambio di tempo e il solo coi campanelli così, dal nulla, che fa ricordare quante volte sottovalutiamo la bellezza delle cose semplici.

 

Bryan Adams – Summer of ’69

“Me and my baby in a 69” è uno dei versi meno censurabili di sempre benché il buon signor Adams l’abbia messo lì in mezzo a quella che probabilmente è la sua canzone più famosa. L’estate del 1969 assunse connotati di particolare felicità per l’artista canadese, interprete straordinario e senza tempo che dall’84 (anno del successo del suddetto brano) a oggi ha collezionato tonnellate di riconoscimenti e tre nomination al premio Oscar per la miglior canzone, mai vinto ma comunque vuoi mettere, insomma. Ecco, diciamo che il fatto che intere generazioni abbiano cantato il verso citato all’inizio di questo paragrafo, mentre lui forse sorrideva beffardamente pensando a una censura che oggi sarebbe inspiegabilmente inevitabile, sia una giusta ricompensa. Bravo Bryan.

 

Ash – Vampire love

La scorsa settimana ero all’Ypsigrock e nel viaggio di ritorno con il buon Lestat abbiamo affrontato diversi argomenti, tra cui gli Ash. Io uscivo pazzo per gli Ash sei-sette (ma pure dieci, forse) anni fa, però effettivamente negli ultimi anni ne ho perso le tracce. Vampire Love è estratta da Meltdown, il mio disco preferito di Wheeler e soci perché contiene anche Starcrossed, nostalgicamente il brano con cui li ho conosciuti; non è al livello di 1977, probabilmente il loro lavoro migliore, ma ha dei picchi molto interessanti e tra questi, appunto, annoveriamo Vampire love, ovvero una canzone che anticipò di qualche anno il fenomeno Twilight, ma con uno stile innegabilmente migliore.

 

My chemical romance – Welcome to the black parade

Ci siamo tirati su il morale per bene, quindi ora andiamo un attimino a ricordarci che per le prossime vacanze dovrete aspettare un pochino, quindi diventiamo molto emotional nel ripescare uno dei tre pezzi ascoltabili dei My chemical romance, gruppo scioltosi nel 2013 senza particolari rimpianti nel mondo musicale. In realtà il concept dietro The black parade, disco del 2006, era anche abbastanza interessante e il singolo scelto per chiudere la playlist odierna è ben fatto; è valsa la pena dare un altro ascolto tanti anni dopo per capire se effettivamente la parte musicale fosse all’altezza della storia che Gerard Way e soci volevano raccontare. La mia risposta è no, ma avete ben sette giorni prima della prossima playlist, per cui potete anche approfondire da voi. Nell’attesa, cerchiamo di sopravvivere anche a quest’altra settimana.

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