MESSINA. “Il Governo regionale ci deve 85 milioni di euro. Si tratta di soldi che spettano di diritto alla Città di Messina”. Parole del sindaco della città metropolitana Cateno De Luca, che in una nota inviata alla presidenza della Regione sulla legge di stabilità (pubblicata anche sulla sua pagina Facebook) fa riferimento ai fondi strutturali europei e ai fondi nazionali di coesione, e in particolare ai 20 milioni di euro per le attività di ricerca e la realizzazione delle opere di approvvigionamento idrico, ai 25 milioni per bonificare e valorizzare l’area ex Sanderson e ai 40 milioni che per il primo cittadino spettano a Palazzo Zanca per la realizzazione degli interventi finalizzati al risanamento delle aree degradate di Messina.

“Tale impegno costituiva un vincolo esplicito anche di natura politica al fine di riprogrammare quanto già previsto dalle deliberazioni di Giunta, precedentemente apprezzate ai fini della previsione di spesa iniziale, a valere della delibera Cipe n.52 del 2017”,  si legge nella nota. A stretto giro – scrive ancora De Luca – verrà convocata l’Esa, proprietaria del sito Sanderson, ai fini della caratterizzazione e bonifica dell’area dell’ex stabilimento che rappresenta una vera e propria bomba ecologica per l’elevata presenza di fibra amianto in posizione limitrofa ad abitazioni e scuole nella parte Sud della Città di Messina”. Infine spazio alla questione “caldissima” del risanamento, con lo sgombero delle aree degradate della città e l’avvio del percorso di istituzione dell’Agenzia comunale per il risanamento e la riqualificazione urbana di Messina.

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