MESSINA. In consiglio comunale c’è qualcuno che vuole saperne di più sull’iperattività del sindaco Cateno De Luca, mentre sta per trascorrere il primo mese alla guida della città. Pietro La Tona, per esempio, che “riesuma” l’istituto dell’interpellanza consiliare dopo decenni in cui i consiglieri si limitavano alle interrogazioni, e chiede al sindaco di condividere scelte e risultati della “meritoria e frenetica azione ricognitoria” che De Luca sta portando avanti, e che sconfina, secondo La Tona, fino a diventare “in qualche caso addirittura demolitoria (vedi assunzioni ATM, Tram o Schema di massima del PRG)”, scrive il consigliere comunale del Pdr.

“Molte di queste scelte dovranno obbligatoriamente essere sottoposte all’attenzione delle Commissioni consiliari (non ancora costituite) e del Consiglio Comunale allorché diventeranno proposte di delibere”, puntualizza La Tona. Poi inizia con le domande a De luca.

“Intende, e in che modo, mettere a conoscenza i Consiglieri comunali delle risultanze di tutte le ricognizioni effettuate, attraverso la consegna delle relazioni che risulta aver chiesto al Segretario Generale, al Ragioniere Generale, a tutti i Dirigenti ed ai vertici delle Società Partecipate, cui a tal fine viene inviata la presente interpellanza”.

“Non ritiene di consentire ai consiglieri, delegati dai gruppi consiliari, di prendere parte a questa attività ricognitoria in modo da poter poi esercitare in maniera più partecipe e producente la prevista attività di indirizzo e controllo”.

“Ha effettivamente deciso, come riportano i quotidiani, di revocare lo Schema di Massima del Piano Regolatore Generale predisposto dalla Giunta precedente e se tale scelta sia stata pregiudiziale o dettata da motivazioni profonde che possono essere portate a conoscenza dei consiglieri comunali”.

“Per ciò che concerne il personale dipendente dal Comune: premesso che pur essendo stata assegnata alla Giunta comunale la competenza relativa all’ordinamento degli uffici e dei servizi comunali, il Consiglio comunale conserva nei riguardi dell’attività regolamentare della Giunta una determinante funzione di indirizzo  cui non si può negare corrisponda una simmetrica azione di controllo del rispetto, nella produzione normativa, dei criteri generali definiti dal Consiglio, che rappresentano anche condizione di legittimità dei regolamenti medesimi. Considerato che appare necessario che l’attività dell’organo esecutivo chiamato alle scelte in ordine alla quantità e qualità dei profili impegnati deve ricondursi ai criteri generali di competenza consiliare che determina le linee portanti dell’assetto della macchina burocratica, non ritenga, anche per questo argomento prima di passare all’azione – annullamento di tutte le posizioni organizzative o riduzione delle posizioni dirigenziali annunciate in campagna elettorale – necessario e opportuno un confronto con l’organo consiliare – commissioni o gruppi – onde perseguire sicuramente un efficientamento della macchina burocratica, un risparmio di spesa, senza però demotivare i dipendenti additandoli alla cittadinanza come un problema o come un semplice costo”.

 

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