MESSINA. Due lettere aperte al nuovo sindaco di Messina, Cateno De Luca, per chiedere interventi ed intenzioni sull’estrema riviera nord di Messina. A scriverle Giuseppe Sanò, ex consigliere della Vi Circoscrizione e poi candidato in una lista a sostegno di Renato Accorinti alle scorse amministrative, ed il collega Massimo Costanzo, anch’egli non rieletto alle ultime elezioni di giugno.
“Approfitto dell’evidente vitalità del nostro nuovo Sindaco, della sua iperattività, per condividere le mie preoccupazioni – scrive Sanò – Caro Sindaco, come forse sa, risiedo nel borgo marinaro di Torre Faro, che per meriti legati esclusivamente alla generosità della natura, è considerata una delle località più ambite della città, un po’ come la sua amata Santa Teresa.  Solo queste poche considerazioni sarebbero bastevoli a far emergere l’importanza di programmare investimenti sul territorio, così da consolidare ed incrementare i flussi turistici, che indubbiamente sono influenzati negativamente dallo stato di degrado in cui versano. Fa male al cuore uscire di casa e vedere un paese invaso dall’immondizia, sembra assurdo che non si faccia in tempo a bonificare una discarica abusiva che si riforma, ma è ancora più doloroso non riuscire a fare una passeggiata tra le vie del paese senza rischiare di essere investiti o peggio pensare a tutti i gas di scarico, che i nostri bambini inalano passivamente nei loro passeggini. A scanso di equivoci, le stesse considerazioni le ho sempre fatte anche all’Amministrazione precedente, con la quale ho partecipato alla recente competizione elettorale, proprio perché, come ho già sottolineato in premessa, chi ama il proprio territorio lo fa sempre e comunque, indipendentemente dal proprio credo politico, come amano dire i suoi fans, senza se e senza ma.
Dunque, a stagione estiva inoltrata, ritenendolo prioritario per l’economia locale e per la vivibilità dei luoghi, chiedo al mio nuovo Sindaco, Cateno De Luca, di sapere come intende intervenire sul decoro rivierasco, compresa la raccolta “differenziata” ove già presente, e la caotica viabilità estiva, che rende invivibile il borgo marinaro di Torre Faro così come altri villaggi della zona nord.
Sarei felice di apprendere anche, che nei suoi progetti è presente una qualsivoglia idea di isola pedonale estiva, che permetterebbe di vivere il paese in sicurezza e con spensieratezza. Infine, auguro al mio Sindaco buon lavoro ed ai mie concittadini di trascorrere delle serene ferie estive, pregandoli di immaginare di trovarsi in una di quelle località turistiche di cui conservano i ricordi migliori, quelle dove non si buttano carte in terra, non si lasciano bottiglie di birra in spiaggia e non si rinnovano gli arredi delle villette gettando tutto il démodé ai margini dei cassonetti”.

Costanzo, invece da presidente dell’Associazione Progetto Sperone, oltre che da ex consigliere di circoscrizione, si concentra in due punti punti diversi: prima illustra foto del degrado in cui versa la villetta di Sperone, e sollecita “intervento tempestivo risolutivo per la riqualificazione dell’area che torni presto fruibile come da progetto anche  nel rispetto della convenzione  n° 14226 dell’ 11/07/1994 ed del collaudo del 22/12/2000”.

Poi passa ad illustrare il progetto “RecuperiAMOSperone”. “Questo progetto  nasce  dalla sinergia tra l’Associazione Progetto Sperone e la Parrocchia di Sperone. L’Idea, così battezzata, ha la scopo di recuperare il Villaggio di Sperone e anche il vicino villaggio di Faro Superiore che per decenni sono stati  oggetto di  espansioni edilizie fuori misura. In particolare ci siamo concentrati su una zona, una collinetta appena sopra l’Ospedale Papardo, tra Sperone e Faro Superiore,  proprio dietro la chiesetta dei Miracoli di Sperone, bene monumentale di interesse storico del 1600. L’idea progettuale, presentata grazie al contributo gratuito della Biotech Home Lab il 09 Gennaio 2017 proprio nella chiesetta dei Miracoli, prevedeva la  realizzazione del  primo parco urbano della zona Nord, con alberi (circa 3000) zone pic nic, spazi relax, giochi per bambini etc. , il  tutto interamente finanziato dalla SNAM (circa € 70.000,00) con i fondi destinati alle opere compensative ambientali come previsto dalla legge Marzano. La comunità aveva gradito moltissimo l’iniziativa appoggiandola anche con una raccolta firme perché appunto volevano che i soldi della SNAM venissero spesi a Sperone e no altrove, in quanto la centrale sorge proprio a Sperone. La proposta ha suscitato molto interesse e cosi abbiamo aperto anche ad altre associazioni del luogo come il  CLC Rugby, la Voras Zancle Sperone e la Pro Loco Capo Peloro.

            La collinetta, oggetto della proposta, catastalmente è di proprietà della Città Metropolitana. Dal 2016 abbiamo  avviato una serie di incontri con i vari Commissari: prima con il dott. Romano, poi con il Sindaco Accorinti, Dott. Calanna e poi di nuovo Accorinti,  passando dagli uffici tecnici. Il tutto per stilare una determina dirigenziale n° 1383 del 23/12/2016, un Decreto Sindacale della Città Metropolitana n° 99 del 20/04/2018, ed infine una delibera della Giunta Comunale n° 337 del 05/06/2018. Adesso finalmente possiamo dire che l’area è stata ceduta in comodato d’uso dalla Città Metropolitana al Comune di Messina ma si aspetta che il dirigente Manna firmi lo schema di convenzione per l’uso.

 A questo punto la SNAM, vista già la proposta progettuale del parco che l’Assessorato all’Ambiente (Assessore Ialacqua) ha già  inviato, aspetta solo di avere l’ok per procedere alla realizzazione dell’opera unica nella zona Nord”.

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