MESSINA. «Uno guarda la foto qui sotto e pensa: ma come è possibile che una città importante come Messina ha scelto di farsi governare da un tizio del genere?». Inizia così l’articolo (corredato dall’ormai celebre foto in mutande all’Ars), che “Il Venerdì” di Repubblica dedica al nuovo sindaco della città dello Stretto, Cateno De Luca. Il corsivo, scritto dal giornalista e scrittore Filippo Ceccarelli, è una lunga riflessione sull’odierna politica, “che premia l’euforizzante, l’iperbolico, l’eccentrico, lo smodato, l’inverosimile e attenzione, dopo tanti anni di storytelling, l’iper-narrativo surreale”.

Al centro dell’analisi del giornalista c’è ovviamente la figura di De Luca, che Ceccarelli “massacra” senza riconoscergli alcun merito: si parte dal celebre spogliarello per passare poi ai suoi guai con la giustizia, senza dimenticare il Casinò a Palazzo Zanca, la (finta) telefonata con il Papa e il Ponte sullo Stretto a cui vorrebbe dare il suo nome. «In sei mesi ha cambiato sei gruppi parlamentari e sotto le feste ha suonato la zampogna in aula», scrive Ceccarelli, che si chiede in quanti credono sul serio alle promesse elettorali del nuovo primo cittadino. Una domanda di poca importanza, secondo l’autore: “nessuno pensa più che qualcuno possa risolvere i problemi della ‘polis’. Tanto vale divertirsi e abbandonarsi alle sorprese, che non mancheranno. La fine dei partiti asseconda il processo, i social lo incoraggiano”.

 

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Dino Giuttari
Dino Giuttari
11 Luglio 2018 9:50

Ora abbiamo la certezza che il nostro Sindaco è una risorsa per la nostra città. Se il giornale del finanziere corruttore massone PD, De Benedetti, attacca De Luca, si può stare tranquilli che la città ha finalmente scelto bene.