MESSINA. Si pensava fosse una bomba, invece era solo un pezzo meccanico. Si scioglie come neve al sole il caso del presunto ordigno bellico rinvenuto in mare nello specchio d’acqua antistante due noti lidi balneari di Sant’Agata.

Dopo la segnalazione di un oggetto di forma circolare, dal diametro di 20 centimetri, avvistato a circa 5 metri dalla spiaggia, tra i lidi “Royal Beach” e “Sea Sport”, la Capitaneria di  Porto, lo scorso 7 luglio, aveva emesso un’ordinanza che vietava la balneazione e qualsiasi attività nel raggio di 50 metri dal presunto ordigno.

Nel frattempo sono intervenuti i subacquei del gruppo operativo Comsubin che hanno sciolto tutti i dubbi. In realtà non si trattava di un residuato bellico, bensì di un freno a tamburo finito in mare chissà come. Il pezzo meccanico è stato rimosso e la Capitaneria ha abrogato l’ordinanza lo stesso giorno.

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