MESSINA. «De Luca era piuttosto ferito ma ha dato lo stesso il suo assenso alla trasmissione allo scherzo. Non tutti reagiscono così sportivamente». A svelare i retroscena della finta chiamata del Papa ai danni del neo sindaco di Messina sono gli stessi artefici della burla che tanto ha fatto discutere in questi giorni, fra smentite, polemiche, bufale e accuse.

«In passato avevo avuto un battibecco con Cateno De Luca poco prima delle elezioni regionali, a novembre, nel corso della trasmissione “Non è l’Arena” – racconta il conduttore radiofonico David Parenzo, contattato telefonicamente – In quell’occasione gli avevo fatto delle obiezioni politiche e non giudiziarie, legate in particolare al suo modo di gestire la cosa pubblica. Lo scherzo tuttavia non ha nulla a che fare con quella vicenda, che per me era chiusa lì. L’idea nasce solo ed esclusivamente dal suo gesto di deporre dei fiori sotto la statua della Madonna».

È invece l’imitatore Andro Merkù, vero “responsabile” della burla nelle false vesti di Jorge Bergoglio, a spiegare i dettagli dello scherzo: «Ogni mattina, appena arriviamo in redazione, cominciamo a cercare le notizie. Io in particolare mi concentro sulle edizioni locali. Quando ho letto quella sul neo sindaco di Messina l’ho subito condivisa con i colleghi. Ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: “Qui ci serve una bella chiamata del nostro Papa”».

«Noi siamo “biricchini”, è vero – prosegue Andro – ma l’intento non è mai quello di deridere le nostre vittime. Anzi, io ho ammirato molto la condotta di De Luca, che ha fatto una bella figura. Mi dispiace che ci sia rimasto male ma è stato molto intelligente a dare il suo assenso alla trasmissione dello scherzo. Non tutti reagiscono così sportivamente».

Infine, una replica indiretta a chi nelle ultime ore ha sostenuto che lo scherzo fosse stato architettato in città, e in particolare da ambienti “Accorintiani”. Ad esporsi, nello specifico, era stata l’assessore Dafne Musolino, che ha aveva attaccato su Facebook con un paio di commenti non proprio lusinghieri proprio l’ex sindaco Renato Accorinti per la battuta sulla telefonata del papa fatta ieri durante il passaggio di consegne con il nuovo primo cittadino Cateno De Luca.

Non c’entra assolutamente nulla. L’dea è nostra e basta e ce ne assumiamo tutte le responsabilità, nel bene e nel male”.

Resta un mistero: Cateno De Luca ha spiegato di aver avuto certezza che la chiamata del Papa fosse vera perchè, un’ora dopo, un suo amico prete lo aveva rassicurato con un messaggio su whattsapp. Dal messaggio sembra che chi ha scritto a De Luca volesse “accreditarsi” con lui, spiegando di poter organizzare anche un incontro, per sindaco, giunta e famiglia, presso la Santa sede col pontefice. Messaggio che è stato smentito dai fatti.

 

 

 

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