03.00. Un’immagine che dice più di un’enciclopedia: Cateno De Luca e la folla che lo attornia. E’ lui ufficialmente il nuovo sindaco di Messina

 

 

02.40. Ingresso di Cateno De Luca a Palazzo Zanca

 

 

02.25. Una curiosità: Cateno De Luca è diventato sindaco con un pugno di voti in meno, appena 31, rispetto al suo predecessore Accorinti: 47.866 per Renato Accorinti, 47.835 per Cateno De Luca.

Bramanti perde circa 8.200 voti rispetto al primo turno. Erano 33.683 il 10 giugno, sono 25.442 oggi.

Raddoppia invece il consenso il nuovo Sindaco di Messina che passa dai 23.616 del primo turno ai 47.835 del 24 giugno.

 

 

 

02.15. Cateno De Luca in diretta fuori da Palazzo Zanca

 

 

02.00. Discorso da sindaco a palazzo Zanca per Cateno De Luca: “Rivolgo un applauso di saluto a Renato Accorinti per il fronte di discontinuità aperto, aperto come risultato elettorale ma che non ha avuto riscontro nell’attività amministrativa: io lo farò. Amministrare i palazzi municipali è difficile – ha avuto il tempo di affermare De Luca prima di essere interrotto dai fuochi d’artificio – io sono figlio del popolo, e posso affermare che la mia elezione deve essere un segnale forte nei confronti di chi si sente ferito e dileggiato da sistemi che hanno invertito e calpestato le regole per eliminare la concorrenza e cancellare la meritocrazia. Dobbiamo lavorare per riportare le regole e far sperare a chiunque di meritare i più grandi successi. E’ stata una competizione lunga e dura, non mi aspettavo che finisse i maniera così velenosa da parte del nostro competitor, ma ringrazio tutti i candidati a sindaco: ognuno ha cercato di far prevalere la sua idea”, dice De Luca, prima di passare in rassegna tutti i candidati e far partire un applauso per ciascuno di loro.

“Si è affermata una proposta chiara e forte, che rispetta il carattere di chi vi parla”, spiega De Luca, parlando di sè in terza persona tipo Giulio Cesare. “Non sono uno che si fa cuocere a fuoco lento da nessuno”. Poi, dopo il momento di autoesaltazione, la proposta politica. “Sono sicuro che riusciremo a trovare un’intesa con i consiglio comunale: siate consequenziali al mandato e alle aspettative della città. Abbiamo un consiglio comunale rinnovato per l’80%, segno che la città non ha gradito le azioni del precedente consesso. Io non consentirò che si avviino trattative parallele e al di fuori del consiglio comunale. Sappiano che il sindaco e la sua giunta sono disposti ad accogliere qualsiasi proposta vada nel senso giusto, non accetteremo proposte clientelari o che vadano a danno della città”.

Poi il consueto attacco nei confronti dei poteri forti, dei palazzi e di non meglio identificati soggetti eversivi. “Mi auguro che non sia vera l’affermazione che Dino Bramanti non voglia stringermi la mano. Se è vero è un atto grave nei confronti della città che ha eletto democraticamente un sindaco”. La mano, nella mia qualità di sindaco, la stringerò, così come la stringerò a chiunque da sindaco, ma l’onorevole De Luca non potrà porgere l’altra guancia finchè non avrà avuto le scuse dall’uomo Dino Bramanti”.

 

01.48. Cateno De Luca inizia il suo discorso col Padre Nostro. Saranno cinque anni complicati per chi immagina una ferrea distinzione tra stato e chiesa…

 

01.45. Nonostante l’ora, a piazza Municipio, in cui il nuovo sindaco Cateno De Luca si sta recando per entrare al Comune da nuovo inquilino, c’è una folla da stadio.

 

 

01.30. Quando mancano i dati di una decina di sezioni, il risultato conferma la vittoria schiacciante di Cateno De Luca su Dino Bramanti: 65,18% contro 34,82%

 

01.20. E niente, Cateno De Luca ha vinto a mani basse e non ha remore a mostrarlo.

 

01.15. La nuova composizione del consiglio comunale: 13 centrosinistra (5 Pd, 4 LiberaMe, 4 Pdr), centrodestra 12 (5 Ora Messina, 4 Bramanti Sindaco, 3 Forza Italia) 7 Cinque stelle. De Luca non avrebbe maggioranza (ma ha lavorato forte per costruirsela).

 

00.48. Saranno cinque anni interessanti: Cateno De Luca ancora non è ufficialmente sindaco, e già inaugura la tradizione dei comunicati chilometrici. Ecco il primo, se all’una di notte meno qualcosa avete ancora la forza per leggerlo.

“E’ una grande vittoria contro la casta, le consorterie e le lobby politiche che hanno governato la città negli ultimi 30 anni. È stata una vittoria dei cittadini che hanno detto basta a questo sistema di potere che ha messo in ginocchio Messina, inizia ora una nuova stagione politico amministrativa”. A dirlo il nuovo sindaco di Messina Cateno De Luca, 46 anni, candidato con delle liste civiche promosse dal movimento Sicilia Vera fondato dallo stesso De Luca nel 2007, dopo l’esito del ballottaggio vinto questa sera con il prof. Dino Bramanti, candidato del Centrodestra. Con il traguardo raggiunto, De Luca è l’unico sindaco in Italia, insieme a Giacomo Tranchida, neo sindaco di Trapani, ad aver guidato tre città diverse. De Luca difatti, prima di Messina è stato sindaco di Fiumedinisi dal 2003 al 2011 e sindaco di Santa Teresa Di Riva dal 2012 al 2017. Ora lascerà anche il posto di deputato regionale conquistato lo scorso novembre e gli subentrerà Danilo Lo Giudice, anche lui esponente e fondatore di Sicilia Vera nonché attuale sindaco di Santa Teresa di Riva.
“È stata una campagna elettorale esaltante – prosegue De Luca – iniziata l’uno aprile del 2017 e nella quale, in più di 800 incontri, comizi, appuntamenti e convegni, mi sono confrontato con la gente, che ha dimostrato di apprezzare il mio programma e le mie idee per far rinascere questa città. E’ stata per me un’esperienza politica e di vita unica, e sono grato a Messina per avermi fatto vivere emozioni e momenti che non dimenticherò mai. Sono grato per il loro atto di eroicità ai 191 Candidati delle sei liste al consiglio comunale che hanno sostenuto la mia candidatura a sindaco di Messina. Ringrazio in particolare la mia famiglia, mia moglie e miei figli, che mi hanno sempre trasmesso grande forza e mi hanno supportato e sopportato anche nei momenti più difficili. Ringrazio i cittadini che mi hanno seguito nei diversi incontri con attenzione e dedizione, questa vittoria è la vittoria della città che non si rassegna e pretende riscatto. Ringrazio anche il mio staff per gli enormi sacrifici e per la grande abnegazione che hanno dimostrato in questa campagna elettorale. Ringrazio anche gli altri candidati a sindaco, tra i quali il prof. Dino Bramanti, con il quale ho affrontato questo ballottaggio. Terminata la campagna elettorale, per me sono ormai concluse definitivamente tutte le polemiche politiche e personali, e spero che ognuno possa dare, nel suo campo, il proprio contributo per cambiare il volto della città. Lo stesso vale per la stampa con la quale ci sarà, sono sicuro, rispetto e stima reciproca, ognuno nel suo ruolo”. “Affido – prosegue De Luca – la mia azione amministrativa per i prossimi 5 anni alla Madonna della Lettera, patrona di Messina, affinché mi guidi in questa complicata esperienza amministrativa, e sia vicina come sempre alla nostra comunità”. “Sarò il sindaco di tutti, sarò sempre aperto alle istanze, i consigli e i suggerimenti dei cittadini, da me troverete sempre le porte aperte. Chiederò a tutto il consiglio comunale di firmare con me un vero e proprio contratto per Messina per lavorare insieme per il bene della città, e far diventare Messina bella, protagonista e produttiva”. Sono convinto che inizialmente ci saranno momenti difficili per cercare di riorganizzare la macchina amministrativa del Comune e mettere i conti a posto, tuttavia, sono certo, che poi Messina potrà diventare di nuovo una città dove poter garantire una concreta prospettiva per i nostri giovani. La mia discesa in campo è nata proprio per loro, non voglio più che intere generazioni debbano lasciare la città, non voglio che i miei figli e quelli degli altri debbano partire e andare via, non per libera scelta, ma perché costretti. La mia è la vera vittoria della società civile, i vecchi partiti del Centrodestra hanno fallito come gli altri, la loro sconfitta è quella di una classe politica che non ha saputo rigenerarsi e staccarsi da certe lobby economico finanziarie. Inizia un nuovo periodo di speranza per la città, con me Messina tornerà a far sentire la propria voce a Palermo e Roma, non saremo più la “città babba”, ma protagonista. Cercherò soprattutto di produrre fatti, non parole, ricordo sempre cosa diceva anche Don Luigi Sturzo quando affermava convinto che ‘il primo canone dell’arte politica sia essere franco e fuggire dall’infingimento; promettere poco e mantenere quel che si è promesso’. In alto i cuori, da oggi io sono voi, e voi siete me. Insieme faremo rinascere Messina”.

 

00.40. Sindaco, first lady (Giusy Gregorio) e figli (Gabriele e Verdiana).

 

 

00.33. Sulla pagina facebook di LetteraEmme c’è De Luca in diretta, con le sue prime dichiarazioni da sindaco ufficioso

 

00.30. Arriva, un’ora e mezza dopo la chiusura delle urne, il dato definitivo sui votanti: si sono recati alle urne il 39,23%, corrispondente a 77.242 votanti sui 196.911 aventi diritto.

 

00.22. Ormai è  un fiume in piena: nella segreteria elettorale di Cateno De Luca, in via Oratorio San Francesco, è festa grande: mancano i trenini sulle note di Sasuela e A-E-I-O-U-Y…

 

 

00.17. Striscioni da stadio per Cateno De Luca, dai suoi supporter (e dai dati che arrivano) è dato già per sindaco.

 

 

00.15. Nel frattempo, nel sito del comune di Messina il rilevamento dei votanti alla chiusura delle urne, alle 23, è fermo a 186 sezioni su 254.

 

00.10. Una curiosità da evidenziare: in molte sezioni, la quasi totalità delle schede nulle sono tali perchè i votanti hanno scritto “Accorinti”. In alcune sezioni siamo nell’ordine del 10%…

 

00.00. Un’ora dopo la chiusura delle urne, su 25mila schede scrutinate, la differenza a favore di Cateno De Luca è di 8000 voti nei confronti di Dino Bramanti. Un massacro.

 

23.53. L‘unica sezione in cui in questo momento Dino Bramanti sta vincendo è la 241, di Gazzi/Fondo Fucile, in cui il candidato del centrodestra ha tenuto il suo comizio finale: 143 a 122.

 

23.50. Il sindacometro (che trovate qui) si esprime in maniera abbastanza chiara. De Luca sta distruggendo la contesa.

 

 

23.45. Nell’era digitale, Cateno De Luca riesce a scrivere, alle 23.00 del 24 giugno dalla chiesa di Gesù e Maria delle trombe, una lettera vergata a mano in cui tira in ballo Gesù Cristo e gli si affida insieme alla città.

 

 

23.35. Dalla segreteria di Cateno De Luca, con un 60% di sezioni scrutinate, lo stesso De Luca è davanti per 67 a 33%.

 

23.30. Alla 1 – 54/82 x De Luca. Larderia Superiore 172/47 x De Luca,  sez,225 Bramanti 65 de luca 109, Sez 224 Bramanti 26 De luca43, Sez 242 De luca 202 Bramanti 79

 

23.28. A valanga: Sezione 142: Bramanti 101 e De Luca 129,  sez 228. 134 de luca 115 bramanti, sezione 154 Bramanti 95 De Luca 189, Sezione 8 Bramanti 37 De Luca 203, sez 122 Bramanti 110 De Luca 199.

 

23.25. Arrivano dati ufficiosi dalle sezioni sparse per il territorio: De Luca sembra avanti, in alcuje sezioni DI MOLTO avanti.

 

23.20. Un paio di sezioni scrutinate e 1200 schede, fonte segreteria di De Luca: 64% contro 36% di Dino Bramanti

 

23.00. Urne chiuse, inizia lo spoglio. Nel frattempo qualche sezione “random”: Sez. 231 47.9%, Sez 44: 30,95%, Sez 45 : 317/845, Sez 43: 387/964, Sez 42: 386/1044, Sez 41: 555/1397. Cosa vuol dire? Molta differenza tra le sezioni.

 

22.40. Intanto uno dei più grossi segreti (di Pulcinella) delle elezioni, sulle quali esiste una narrazione di impenetrabili misteri che non ha ragione di esistere, ma invece esce fuori ad ogni tornata: la tabella di scrutinio.

 

22.30. Quando manca mezz’ora alla chiusura delle urne, qualche dato inizia ad emergere: e cioè la  grossa differenza di affluenza a seconda delle sezioni: la sezione 94 di Camaro arriva a malapena al 30%, mentre la 8 di Briga è già oltre il 50%. Nella prima, il 10 giugno aveva trionfato Dino Bramanti, nella seconda ha vinto Cateno De Luca. In genere, nelle sezioni in cui De Luca aveva vinto al primo turno la percentuale di votanti è più alta rispetto a quelle in cui aveva primeggiato Bramanti.

Altre sezioni: la 2 (Giampilieri) al 46,54%, la 7 (Briga) al 48,17% , alcune sezioni della Boer alle 21 al 40%, alla Cesare Battisti 9 sezioni tra il 31 e il 35, alla Enzo Drago oltre il 36%.

 

20.00. Alle 19 hanno votato 57.339 aventi diritto, pari al 29,12 per cento.

 

15.00. Sono momenti di stanca, gli elettori sono affaccendati col pranzo della domenica, ed i presidenti di seggio raccontano di urne deserte. Nel frattempo, anche per sfatare un po’ delle false leggende metropolitane che durante il conteggio dei voti per il primo turno sono tornati a galla, ecco come si presentano e sono custodite le schede sulle quali gli elettori vanno a votare.

 

 

13.30. Per comparazione, nel 2013, al primo rilevamento (ballottaggio tra Felice Calabrò del centrosinistra e Renato Accorinti di Cambiamo Messina dal basso) la percentuale di votanti era stata dell’8,34%. Cinque anni fa, però, si votava anche lunedi fino alle15.

 

13.00. Arrivano i dati del primo rilevamento dei votanti. Alle 12, si sono recati alle urne in 23.694, corrispondenti al 12,03% dei 196.911 aventi diritto.

 

12.35. Se l’è presa più comoda invece Dino Bramanti, candidato sindaco del centrodestra e vincitore al primo turno. Per l’ex direttore scientifico dell’Ircss, voto intorno a mezzogiorno, alla sezione 114 della scuola Galatti.

 

12.25. In attesa che arrivi il rilevamento dei votanti alle 12 (il primo dei tre: gli altri alle 19 e alle 23), uno sguardo agli aventi diritto: in tutto sono 196.911 (103.789 donne e 93122 uomini). Al primo turno hanno votato in 128.008, poco meno del 65%.

Per il ballottaggio si prevede che non si arrivi al 50%. Ciò significa che il prossimo sindaco della città sarà espressione di circa un terzo di chi ha diritto al voto, più o meno.

 

12.20. Come si vota al secondo turno? Con una croce sulla scheda  (grigia fuori, azzurrina dentro): il legislatore ha previsto una procedura “a prova di idiota”: si barra la casella con il nome del candidato, stop. Una complicazione potrebbe essere la presenza nella scheda delle liste a lui collegate (ininfluenti nel secondo turno), ma in linea di principio, di schede nulle per errori di voto dovrebbero essercene poche.

Non è stato così nel primo turno. Di errori nell’attribuzione della preferenza se ne sono verificati a bizzeffe, e talvolta di incredibili: doppia attribuzione per il voto a sindaco (interpretazione diciamo estensiva del concetto di voto disgiunto), preferenze di genere accordate a due liste diverse (uomo in una lista, donna in un’altra), nomi dei candidati a sindaco accanto a quelli delle liste…

 

12.10. Così come era successo al primo turno, Cateno De Luca ha avuto fretta di votare, e si è recato alle urne alle sette in punto, all’apertura del seggio: De Luca vota alla sezione 130 della scuola Mazzini, praticamente sotto casa.

 

12.00. Comincia la maratona elettorale di LetteraEmme per il ballottaggio che stanotte deciderà chi tra Dino Bramanti e Cateno De Luca governerà da sindaco la città di Messina per il prossimo quinquennio. Per sapere come è andata al primo turno, qui ci sono le mappe e i grafici del voto in città.

In questo video, per chi è ancora indeciso e volesse farsi un’idea, un faccia a faccia tra i due candidati.

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