MESSINA. Non ha ancora deciso come votare, sostiene, ma la vittoria di Cateno De Luca al ballottaggio gli pare scontata. Le dichiarazioni di Gianpiero D’Alia rilasciate a LetteraEmme hanno scatenato un dibattito: inevitabile, data la caratura del personaggio, che benché ormai fuori dalla politica (sia in prima persona che come rappresentante) è pur sempre l’ultimo messinese a potersi fregiare della carica di ministro della Repubblica.

A commentare l’intervista è stato Marcello Scurria, avvocato amministrativista, storicamente di sinistra (è stato l’ultimo segretario del Ds a Messina) e poi piuttosto vicino all’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, che tutto era tranne che di sinistra. Nell’ultima campagna elettorale, Scurria è stato lo “spin doctor” di Cateno De Luca. “A poche ore dalla chiusura della campagna elettorale, D’Alia, pur non esprimendosi sulla scelta che farà (segreto di pulcinella) argomenta perché sarebbe meglio votare De Luca. Sostiene, senza tentennamenti, che il risultato è scontato. Si smarca dal centrosinistra in zona Cesarini oppure conferma la sua proverbiale “furbizia”? Senza dubbio mette una “pezza”, tenta di riempire un pericoloso vuoto lasciato da Centrosinistra. La scelta di non dare indicazioni di voto, incomprensibile e pilatesca, e’ un grave errore politico. Chi è classe dirigente deve ‘ascoltare’ i suoi elettori, comprenderne le aspettative. Un partito deve essere in sintonia i propri elettori. La scelta del sindaco al ballottaggio non è un referendum su un tema bioetico o religioso. Cosa c’entra la libertà di coscienza con la decisione di contribuire a scegliere il candidato meno peggio? Dimostrando di essere più avanti della sua classe dirigente, il Popolo (quello che rimane) del Centrosinistra ha già scelto. Alcuni voteranno ‘contro’ come nel 2013, altri voteranno il ‘meno peggio’, altri (pochi) andranno a mare. Quasi tutti sceglieranno De Luca.  Giampiero l’ha capito! Non era complicato”.

Per il centrodestra, a commentare, con un video su Facebook, è stato Antonio Ramires, anche lui con un passato di centrosinistra (faceva parte dei Giovani democratici fino a marzo) e a questa tornata di amministrative in lista con OraMessina, lista di Luigi Genovese a sostegno di Dino Bramanti. Ramires comincia con una frecciatina (“non rappresenta più nessuno se non se stesso”), poi inizia a commentare le parole di D’Alia. “Vorremmo sapere cosa lui abbia prodotto negli ultimi venticinque anni di politica. Vorremmo capire cosa lo induce a ritenere quella di Bramanti una candidatura di Francantonio Genovese e come lui si possa ritenere lontano da certe logiche, non essendo riuscito a far eleggere nemmeno un candidato al consiglio comunale, vorremmo sapere com’è che De Luca sia favorito su Bramanti. Forse, nelle parole di D’Alia c’è una visione molto particolare della città, che non riguarda i cittadini ma il potere sulla città di Messina: D’Alia, insieme ai suoi amici, sono i soggetti che ci hanno portato a queste condizioni”, sottolinea Ramires, prima di parlare di nuovo del casinò a Palazzo Zanca. “Vorrei sapere, vorremmo saperlo tutti, le tue idee sulla città di Messina, i tuoi interessi, il futuro dei giovani, dovresti rispondere questo, ma siccome tu politico non sei più, devi accettare il fatto che non conti più nulla”

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