MESSINA. Opposizione senza se e senza ma, ma anche senza alcun pregiudizio. Gaetano Sciacca, candidato a sindaco per il Movimento 5 stelle uscito sconfitto dalla prima tornata di amministrative di domenica scorsa, fa il suo esordio da… consigliere comunale. “Ci aspettano traguardi importanti, e faremo una battaglia su ogni atto, ma senza paraocchi, guarderemo sempre al bene della città e non avremo problemi a votare delibere che sono importanti per Messina”, spiega il primo dei consiglieri comunali del Movimento 5 stelle subito dopo  un minuto di silenzio per i due ragazzini vittime dell’incendio di venerdì. «Bisogna avere contezza sulla cultura della sicurezza. La civiltà di una comunità si misura anche e soprattutto da questo. È bastato un acquazzone per mettere la città in ginocchio… e ancora sentiamo parlare di opere irrealizzabili. Messina ha bisogno di solide fondamenta. Purtroppo solo una parte della cittadinanza lo ha compreso».

Ad intervenire anche la deputata regionale Valentina Zafarana, che ha chiarito un concetto che aleggia parecchio in sala: “Non avremmo fatto alcun accordo elettorale perchè il Movimento 5 stelle corre da solo. Messina è una città che ha bisogno di cura, di interventi shock e di persone che abbiano le mani libere per farli. E non vediamo questo tipo di personalità, ma due menzogne: un falso civismo e un finto grillismo. Siamo ontologicamente e geneticamente distanti”. Precisazione che arriva fuori tempo massimo, dato che il termine di legge per l’apparentamento è scaduto domenica. E infatti l’altro deputato regional Antonio De Luca. spiega che la conferenza era prevista per sabato, ma è stata rinviata in segno di rispetto per il lutto per la morte dei due fratellini Francesco e Raniero Messina.

“Cateno De Luca ha tentato di irretire l’elettorato a Cinque stelle sfruttando il patto di Governo fatto con la Lega, ma al Comune è una cosa totalmente diversa, non è replicabile per nostre norme interne – spiega De luca – Fare un appello ad un’altra lista per sfruttarne i consiglieri è mercimonio, non politica. Non abbiamo rimesso la decisione alla piattaforma Rousseau per il semplice motivo che c’è una norma che vieta gli apparentamenti, ed è molto palese”.

Poi qualche battuta da parte di sette potenziali consiglieri comunali (quattro sicuri, altri tre in forse, entrerebbero in consiglio comunale in caso di vittoria di Cateno De Luca): Giuseppe Schepis (sesto, “Siamo i Cinque stelle, non possiamo pensare ad alleanze elettorali per garantirci qualche seggio in più”), Francesco Cipolla (settimo, “Non si tratta di poltrone”), Cristina Cannistrà (quinta, “Principio cardine dell’azione del movimento è la coerenza, non potevamo accordarci con nessuno. Ci riteniamo vincitori”), Paolo Mangano (quarto, “La mia età, ho ventidue anni, può far sorridere, ma saremo seguiti da gente con esperienza”), Serena Giannetto (terza, “Ci interessa fare vera politica, non parlare. Porteremo i nostri progetti”) e Andrea Argento (secondo, “Noi siamo differenti nei metodi e nei contenuti).

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