MESSINA. Dino Bramanti? “Non faremo alcun apparentamento“. Pietro Navarra e Franco De Domenico? “Nessun sostegno all’uno o all’altro dei due candidati”. Renato Accorinti? “Non gestiamo “pacchetti” di voti”. Gaetano Sciacca? “Non ci pensiamo nemmeno”. E’ corsa a prendere le distanze tutti da tutti, in vista del ballottaggio. Una settimana in cui si sono inseguite le voci di apparentamenti tecnici tra liste. Il primo è stato Cateno De Luca, che nel caso in cui dovesse vincere al ballottaggio non avrebbe nemmeno un consigliere comunale, e invece, “apparentandosi” con una delle liste che ha superato il 5% consentirebbe a quella stessa lista di avere ben 19 consiglieri come premio di maggioranza.

De Luca si è prima rivolto al Movimento 5 stelle, che però per voce del capogruppo alla camera Francesco D’Uva ha dichiarato che la possibilità non era nemmeno stata contemplata. E nonostante i suoi elettori, interpellati nei comizi, vedessero di cattivissimo occhio la possibilità di un apparentamento col centrosinistra, De Luca ha esplorato anche la denegata possibilità. Oggi, la risposta da parte dei deputati regionale e nazionale dl Pd Franco De Domenico e Pietro Navarra. “Martedì scorso è stata tenuta una conferenza stampa in cui la coalizione, per bocca del suo candidato a Sindaco Antonio Saitta, ha espresso chiaramente la propria posizione. Essa può essere riassunta nei seguenti due punti. Primo, nessuna indicazione di voto: ciò lascia gli elettori che hanno sostenuto al primo turno il centro-sinistra liberi di scegliere il candidato che reputano migliore. Secondo, opposizione in Consiglio comunale: qualunque candidato risulterà eletto al ballottaggio, la rappresentanza consiliare del centro-sinistra sarà fermamente collocata all’opposizione nell’interesse della città. Per quanto ci riguarda, pertanto, non ci saranno collegamenti di qualsiasi tipo e/o a sostegno dell’uno o dell’altro dei due candidati al ballottaggio”.

Escluse quindi le liste del Pd e di Libera me, nel centrosinistra rimane solo il Pdr di Beppe Picciolo, dal quale non è arrivata nessuna smentita, ma nemmeno conferme. Oggi è l’ultimo giorno per ufficializzare eventuali apparentamenti.

Che non interessano nemmeno Renato Accorinti: “Il prossimo 24 giugno i messinesi dovranno scegliere il futuro sindaco tra Dino Bramanti e Cateno De Luca. Il voto è un esercizio sacro di libertà e democrazia e noi non gestiamo “pacchetti” di voti. Non ci riconosciamo nel linguaggio e nelle proposte politiche dei due candidati. In questi 5 anni di amministrazione abbiamo fatto una grande rivoluzione: abbiamo cambiato le modalità della politica dentro Palazzo Zanca, passando “dal clientelismo al diritto”. Abbiamo lavorato nella libertà da ogni condizionamento di partito o di gruppi di interesse. Siamo su modelli alternativi rispetto alla storia e alla provenienza degli attuali candidati. Ci inquieta il potenziale ritorno di vecchi modelli di gestione e di alleanze opache. Ci inquieta aver sentito parlare finora di manette, inquisiti, insulti, trovate scenografiche, minacce, botte e risposte. Ci inquieta l’affannosa ricerca di apparentamenti o il tentativo di sedurre i consiglieri esclusi con la speranza del “ripescaggio” per accaparrarsi il voto dei loro sostenitori. Ci inquieta tanto il vecchio che si maschera di nuovo quanto il paravento offerto a un sistema oscuro e rovinoso. Non è questo il nostro modo di intendere la politica e il dibattito politico.
Messina ha bisogno della forza della ragione, del buon senso e della capacità di amministrare contesti complessi per affrontare i temi fondamentali del suo futuro, che sono l’assetto del territorio, il dissesto idrogeologico, il riequilibrio finanziario, le politiche sociali, i servizi pubblici, la mobilità sostenibile, il disegno urbano e altro ancora. Passata la sbornia elettorale, è su questi temi concreti che dovrà crescere la qualità della vita per i messinesi. E su questo, il nulla. Nessuno ha ritenuto importante in questi giorni dire cosa intende fare e come intende finanziare dal bilancio comunale il suo programma.
Noi manteniamo fermo il progetto e il sogno di una città libera, che si misura sui problemi concreti, che costruisce positivamente il suo futuro con la partecipazione e il contributo di chiunque abbia a cuore il destino di Messina. Per questo continueremo a essere presenza politica che costruisce, propone e dialoga coi messinesi e con chiunque avrà il gravoso onere di rappresentarci, entro l’azione di monitoraggio che costituisce dovere di ogni cittadino”.
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