MESSINA – Lo aveva conosciuto quando a causa di una patologia si era dovuta sottoporre a delle cure mediche.  Poco dopo intraprendeva con lui una relazione sentimentale fatta di premure, fino a quando una ingiustificata e morbosa gelosia prevaleva su quella serenità apparente.

Da lì, un vortice di insinuazioni, proibizioni, controlli e con loro l’esasperazione che fa maturare nella donna la consapevolezza di dover porre fine a quella forma di amore malato.

Una decisione che l’uomo non ha accettato arrivando addirittura a minacciarla, strattonandola con un grosso coltello.

Una vera e propria persecuzione quella riportata dalla donna agli investigatori: la seguiva, la insultava, la pregava di ritornare insieme, contattava persone a lei vicine per diffamarla accusandola di avere rapporti sessuali con altro individuo.

Le era addirittura impossibile recarsi al supermercato  perché lui era sempre in agguato, come quando una mattina con i sacchi della spesa saliva in macchina lui piombava come una furia sullo sportello lato passeggero che tentava di aprire invano perché lei terrorizzata aveva la forza di mettere in moto e partire.

Da lì la decisione di denunciare e l’inizio di un’attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Messina coordinata dalla locale Procura della Repubblica.

Gli elementi raccolti ed i riscontri a quanto riferito dalla donna evidenzieranno la pericolosità dell’autore delle condotte sopra descritte ed il rischio concreto ed attuale di recidiva. Per questo i poliziotti hanno eseguito ieri l’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Messina,  di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento al luogo di dimora, di lavoro e ad ogni altro frequentato dalla persona offesa  dalla quale il prefato dovrà comunque mantenere una distanza non inferiore a 300 metri.

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