MESSINA. In una corposa pubblicazione promossa in una occasione celebrativa dalla Cassa Edile di Messina nel 1987, dal titolo Contributi per una politica territoriale ed urbanistica, la provincia e la città di Messina, con dettagli  sulle dinamiche economiche, le  politiche urbanistiche, le proposte di assetto urbano e paesistico, di viabilità e infrastrutturazione, si immaginarono alcuni “scenari futuribili” che sembrano adatti a tutte le campagne elettorali senza limite di tempo e luogo. In un paragrafo scritto da Antonio Pepe, architetto curatore della pubblicazione , ma annunciato anche negli altri paragrafi da Sebastiano D’Andrea (ingegnere) nei  temi infrastrutturali, e dall’architetto Carrozza su temi di riassetto squisitamente urbanistici si presenta uno scenario di un futuro iperbolico prossimo ma in verità non ancora realizzato.

Nel paragrafo sugli scenari futuribili dei trasporti si leggeva “… i servizi dei trasporti pubblici sono organizzati secondo uno schema a pettine con un asse forte longitudinale e diramazioni trasversali con frequenze differenziate per servire i quartieri alti e gli abitati satellite collinari gestito con tariffe orarie a tessera magnetica. Lungo l’asse principale nel tratto urbano da Gazzi all’Annunziata funzionerà un sistema di collegamento ad alta velocità mediante metropolitana a monorotaia sopraelevate , connessa intermodalmente con con i nodi di scambio delle altre linee urbane ed extraurbane…”

Insomma era la fine degli anni 80: la città da bere peloritana declinava la sua grandeur con tutte le opere possibili: Ponte , grandi sistemi a parcheggi, densificazione del centro città, crescita urbana e naturalmente una metropolitana/tram che correva sospesa sulle teste dei messinesi .

il candidato Cateno De Luca con Salvatore Mondello, architetto/ingegnere in veste assessoriale, sforna progetti e stime e oggi ci riprova a riproporre il treno supersonico sulle teste dei messinesi.

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