MESSINA – Sono trascorsi ben tre mesi dal giorno del crollo della strada di contrada Cacara’, a Salice e nulla è cambiato.

Eppure lo scorso 26 febbraio rimasero isolate per alcuni giorni tre famiglie, con neonati, anziani, di cui alcuni allettati,  costretti addirittura a sospendere l’assistenza infermieristica.

Ovviato temporaneamente l’isolamento delle famiglie, il crollo della strada non è stato più interesse di nessuno.

O perlomeno: “In tre mesi sono stati effettuati i rilievi geognostici, mentre ancora il dipartimento lavori pubblici del comune di Messina  è in attesa dei risultati per la valutazione dell’ intervento da effettuare”, denuncia il consigliere di quartiere, Nunzio Cardullo.

“Capisco anche se non sono un tecnico che i tempi per queste opere sono lunghi, ma essere ancora nell’ anticamera della progettazione, non è accettabile continua Cardullo -. Come al solito succede a memoria mia, le estreme periferie della città sono sempre più abbandonate, non faccio riferimento a questa o alle passate amministrazioni, m è un dato di fatto”.


E lancia un appello: “Desidero lanciare un appello nel momento in cui vi è  un grande fermento di candidati e volenterosi che vogliono prendersi a cuore i problemi della città: anche i cittadini dei villaggi periferici pagano le tasse come un concittadino che abita a Piazza Duomo o Piazza Cairoli. Siamo messinesi anxhe a  Salice  Castanea, Gesso, e così via”.

“Nessuno – conclude – tra assessori ai lavori pubblici e ai servizi sociali si è fatto sentire, li ho contatti ma erano troppo impegnati”.

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