MESSINA – Tra sconti di pena e un’assoluzione si è chiuso anche in appello il processo per bancarotta per le vicende della Corio srl ex Vigilnot Sicilia srl.

La corte d’appello, (Alfredo Sicuro presidente, Maria Eugenia Grimaldi e Maria Teresa Arena giudici), ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado, riducendo  la pena per Daniela Corio e Antonino Romano che sono stati condannati a 3 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno mentre è stato assolto Domenico Macrì con la formula per non aver commesso il fatto. Conferma per Cristina Corio che nel processo di primo grado era stata condannata a 3 anni.

L’accusa rappresentata dal sostituto pg Santi Cutroneo aveva chiesto l’assoluzione. La difesa è stata rappresentata dagli avvocati Nino Cacia, Nicola Minasi, Alfio Ardizzone e Daniela Agnello.

L’accusa contestava di aver tenuto i libri e le scritture contabili  della Corio srl ex Vigilnot Sicilia srl, dichiarata fallita con sentenza del 21 maggio 2009, in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e le movimentazioni di affari. Inoltre l’accusa contestava anche la distrazione di parte del patrimonio sociale  procedendo alla restituzione di 60.000 euro a titolo di restituzione ai soci

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