MESSINA. E’ forte, il richiamo di Palazzo Zanca. Talmente forte che c’è chi ne ha talmente tanta nostalgia da non rassegnarsi a non tornare tra i banchi dell’aula consiliare. E ci riprova, a distanza di cinque anni dall’ultima elezione, ma anche di più, dopo aver saltato due, addirittura tre turni. Un vero e proprio esercito.

A sostenere Antonio Saitta per il centrosinistra, nel Pd c’è Felice Calabrò, sconfitto nel 2013 da Renato Accorinti dopo aver sfiorato (gli sono mancati appena una sessantina di voti) la vittoria al primo turno. Per lui, dopo cinque anni “sabbatici”, c’è il tentativo del ritorno a Palazzo Zanca, nell’aula consiliare che l’ha visto protagonista dal 2005 al 2013: anno in cui ci ha provato col Megafono Rosalinda De Francesco, ex Comunisti italiani, che ci riprova adesso.

Con “Impegno Civico”, tenta la scalata al consiglio comunale, dopo essere stato assessore provinciale nella giunta di centrodestra di Nanni Ricevuto dal 2008 al 2013, Michele Bisignano.

LiberaMe, di consiglieri comunali che hanno “saltato un turno” ne schiera ben tre. Giorgio Muscolino, che nel 2008 era stato eletto, giovanissimo, nelle file dell’Udc ed ha finito l’esperienza amministrativa da assessore all’Innovazione con la giunta di Giuseppe Buzzanca, per poirficandidarsi quando il suo partito si è schiarato col centrosinistra nel 2013 senza essere eletto. Esattamente come Nello Pergolizzi, che è entrato in aula nel 2005 con Alleanza nazionale, è stato riconfermato nel 2008 con il Pdl per poi transitare in Futuro e Libertà, diventando una spina nel fianco dell’allora sindaco Buzzanca, e transitare nell’Udc sponda Gianpiero D’Alia subito prima delle amministrative del 2013 in cui è stato il primo dei non eletti. Poi c’è Dino Oteri, consigliere comunale nel 2005 con la Margherita, poi transitato in Art.1, movimento di ispirazione Mpa e poi eclissarsi. Di provenienza ex Provincia c’è invece Nino Previti.

Non è mai entrato in consiglio, ma ci ha provato (memorabile un santino elettorale che lo ritraeva accanto alla statua di John Lennon), Angelo Libetti, che ci riprova con la candidatura in Articolo 1, così come Peppe Grioli, che invece consigliere lo è stato, ma alla Provincia, prima di partecipare alla primarie del centrosinistra per la candidatura a sindaco del 2013, vinte poi da Felice Calabrò. Torna, dopo un assenza dal consiglio comunale dal lontano 2005, Pippo De Stefano, del quale tra le nebbie del tempo si ricorda un passato da repubblicano. Più o meno assente dallo stesso tempo Giacomo Ferrari, che in consiglio, fino al 2005, ci era andato con Vince Messina, la lista originaria di Antonio Saitta, e oggi tenta di tornarci con Saitta sindaco.

In Sicilia Futura si rimette in gioco Enrico Bivona, più volte consigliere provinciale con Forza Italia e Pdl, e nel 2012 candidato, non eletto, alle regionali, con l’Udc.

Nutritissima anche la pattuglia di “ex” a supporto di Dino Bramanti, con due ex assessori della giunta Buzzanca. Come Pippo Corvaja, in lista con Noi con Salvini, e titolare dell’assessorato all’Urbanistica dal 2008 al 2012, prima di un’infatuazione per il centrosinistra alle elezioni del 2013 (ed un passato da autonomista del Mpa) ed il successivo oblio per un turno, o Pippo Isgrò, una carriera iniziata nella prima repubblica con la Democrazia cristiana in consiglio comunale, proseguita nella seconda con Forza Italia e l’assessorato alle manutenzioni con Buzzanca e poi anche per lui un turno ai box, prima di riemergere nella lista Bramanti sindaco.

Diventerà bellissima ospita Silvano Arbuse, storico esponente di Alleanza nazionale, che dopo oltre un decennio di assenza dal consiglio comunale decide di tornare in campo, e Giuseppe Laface, che ha un curriculum lungo così, (consigliere comunale a Rometta col Pdl e poi vicesindaco, assessore provinciale nella giunta di Turi Leonardi e commissario dellʼIacp).

In Ora Messina torna a sgomitare Paolo Saglimbeni, esordi da socialista, poi in consiglio con Nuova Sicilia, Margherita e quindi Pd fino al 2013, mentre in Forza Italia si rivede Sebastiano Tamà, eletto con l’Mpa in consiglio nel 2008 e non rieletto nel 2013, e in Fratelli D’Italia c’è Rosy Danzino, consigliere provinciale del Mpa dal 2008 al 2013.

Marcello Greco, lunga trafila da socialista a Udc in consiglio fino al 2012, poi un passaggio all’Ars senza riuscire a riconfermarsi, fa un  nuovo tentativo al consiglio comunale con Autonomisti e popolari. Ritorni anche dalle circoscrizioni: in Insieme per Messina c’è l’ex presidente del terzo quartiere fino al 2013 Gianni De Salvo, con Bramanti Sindaco c’è Beatrice Belfiore, vicepresidentessa del V quartiere 2008/2013. Nella stessa lista c’è Arturo Alonci, assessore dal 2005 al 2007 nella giunta di Francantonio Genovese che nel 2008 si è presentato per il consiglio comunale e non è stato eletto.

A fianco di Emilia Barrile c’è Peppe Chiarella, che non ha trovato riconferma nel 2013 dopo essere stato consigliere per il Pdl dal 2008 (e prima era al quartiere), mentre con Cateno De Luca c’è Ivan Catanzaro, indicato come assessore da Alessandro Tinaglia di Reset nel 2013 e Carlotta Previti, ex esperta della Provincia regionale ai tempi di Buzzanca: entrambi mai eletti.

Basta? No. Dieci anni fa nelle file di Alleanza Siciliana si presentò Anna Maria Mazzaglia Miceli. Suo il video elettorale più assurdo di tutti i tempi: a metà tra il surreale ed il concettuale, il video metteva insieme immagini inquietanti di crocifissioni, disagio e scene di degrado urbano puntellate da una musica che ricordava da lontano le atmosfere da thriller psicologico del primo Dario Argento. Stranamente, non fu eletta. Oggi ci riprova coi Popolari e Autonomisti.

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