MESSINA. Votare per scegliere il nuovo sindaco, per eleggere i trentadue consiglieri comunali e per rinnovare i consigli delle sei circoscrizioni costa un milione e 200mila euro. Quasi dieci volte in più di quanto non siano costate le regionali di novembre, in cui il conteggio della cifra si era fermato a 170mila euro.

A ottobre del 2017, il consiglio comunale ha inserito nel bilancio comunale tre capitoli di spesa per le amministrative, suddivisi in 650mila euro, 550mila euro e un terzo capitolo da cinquantamila.

Da cosa è determinata questa differenza tra amministrative e regionali (oltre dal fatto che per le prime paga integralmente Palazzo Zanca)? Da tutti gli indicatori, nessuno escluso: se, per esempio, le consultazioni per presidente della Regione e Ars avevano impegnato 163 unità di personale per un totale di 127mila euro (95.500 euro di straordinario, compreso di ritenute Irpef, e 31.500 per oneri riflessi), per le amministrative di giugno la cifra per il personale si impenna e arriva a oltre mezzo milione di euro. E non è la più alta.

Perché sono previsti altri 650mila euro per altre spese: 545mila euro per il pagamento delle competenze ai componenti di seggio, cinquantamila per la stampa di manifesti, altri quindicimila euro di spese postali per spedizione di cartoline avviso, 25mila euro per il facchinaggio, e infine quindicimila euro per “altri servizi e imprevisti”.

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