MESSINA. Nell’ambito dell’iniziativa “30 Libri in 30 Giorni” verrà presentato domenica 22 Aprile, alle 17,30, nella Chiesa di Santa Ninfa dei Crociferi in Via Maqueda, a Palermo, il volume di Teresa Pugliatti: “Il Simbolismo nella pittura europea. Dai Preraffaelliti all’Art Nouveau”. La manifestazione è promossa da BCsicilia, l’Associazione che si occupa di salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, in collaborazione con la coop Dedalus – I labirinti d’arte. Dopo l’introduzione di Alfonso Lo Cascio, presidente regionale BCsicilia presenteranno il libro Eva Di Stefano, dell’Università di Palermo, Nino Sottile Zumbo, critico d’arte, e Ludovico Nicòtina, del’Università di Messina. Coordina Sabrina Patania, della presidenza regionale BCsicilia. Sarà presente l’autrice.

IL LIBRO. Il primo volume si apre in Inghilterra, con una parte consistente dedicata all’universo preraffaellita, i cui artisti vengono identificati dall’autrice identifica, contro l’opinione critica corrente, come gli ispiratori e i fondatori del Simbolismo. Si passa poi in Francia, dove il movimento avrà i suoi successivi ma importanti rappresentanti in artisti come Gustave Moreau, Pierre Puvis de Chavanne, Odilon Redon. E poi ancora in Svizzera e in Germania, dove si incontreranno altrettanto significative personalità, da Böcklin a Klinger a Hodler e altri. Il secondo volume è diviso in due tomi: nel primo tomo si visita il Belgio, con Fernand Khnopff e un numeroso gruppo di artisti meno noti, poi ancora l’Inghilterra, con Alma-Tadema e Beardsley. Si va quindi nella Francia dei tardi anni Ottanta, incontrando Gauguin, la Scuola di Pont-Aven e i Nabis,  quel momento nel quale la critica, inesattamente secondo la Pugliatti,  identifica la nascita del  Simbolismo, che è quello che l’autrice definisce  “secondo Simbolismo” che in realtà è del tutto diverso da quello nato in Inghilterra nel ’48-50 e in Francia nel ’60-70. Collateralmente viene preso in considerazione il rapporto con i letterati: per il primo Simbolismo con  Swinburne e Oscar Wilde in Inghilterra,  con Gauthier, Huysmann, Baudeleire e Mallarmè in Francia, mentre per  il “secondo Simbolismo” francese si segnalano i teorici Jean Moréas, , Edouard Dujardin, Albert Aurier ed altri. Il secondo tomo si apre con un capitolo sul Simbolismo in Russia e si prosegue con una consistente trattazione sulla situazione italiana, che, oltre a trattare artisti di fama come Previati, Segantini, Pellizza da Volpedo, Nomellini,  Chini, Sartorio, Cambellotti,  porrà in evidenza l’importanza di numerosi artisti di poliedrica e sottovalutata genialità. Si chiude quindi con un capitolo sulle Secessioni (Praga, Berlino, Monaco,Vienna), con rispettive trattazioni sui protagonisti, Vachal, Mucha, Stuck,  Klimt e i loro numerosi compartecipi. Infine, in una breve Appendice si accenna alla produzione decorativa dell’Art Nouveau e se ne spiega l’importanza come conclusione naturale  del Simbolismo. In conclusione, molti sono i concetti nuovi che delineano e chiariscono i vari aspetti del movimento;  molte sono le notizie inedite o poco note; e soprattutto importante è il concatenamento, che la Pugliatti evidenzia per la prima volta, tra i vari Paesi nei quali si sviluppa, anche se con linguaggi diversi, quell’analogo atteggiamento spirituale che si chiama Simbolismo.

L’AUTRICE. Teresa Pugliatti è nata a Messina, dove si è laureata in Lettere con una tesi in Storia dell’Arte su un pittore toscano del Seicento (Filippo de Liagno detto il Napoletano), relatore Alessandro Marabottini. Ha insegnato Storia dell’arte moderna nell’Università di Messina e dopo l’ordinariato, nell’Università di Palermo. Nell’insegnamento, ai corsi di Storia dell’Arte italiana e siciliana ha alternato corsi di Storia dell’Arte europea. I suoi contributi scientifici, espressi in oltre duecento pubblicazioni, vanno dal Quattrocento fino ai movimenti europei di fine Ottocento-primo Novecento, non senza alcune escursioni nell’architettura abbaziale medievale; ma i suoi interessi toccano anche il campo dell’arte contemporanea, nel quale ha costantemente militato con recensioni e presentazioni di mostre.

Tra i volumi si ricordano Agostino Tassi tra conformismo e libertà (De Luca, 1978), Giulio Mazzoni e la decorazione a Roma nella cerchia di Daniele da Volterra (IstitutoPoligrafico dello Stato, 1984), Pittura del Cinquecento. La Sicilia orientale (Electa Napoli 1993), Pittura del Cinquecento. La Sicilia occidentale (Electa Napoli 1998), Antonello da Messina. Rigore ed emozione (Kalos, 2008), Pittura della tarda maniera nella Sicilia occidentale (Kalòs, 2011), Arte contemporanea a Messina 1990-1997, insieme con Luigi Ferlazzo Natoli (Intilla Editore 2009), Manufacere et scolpire in lignamine. Scultura e intaglio in legno in Sicilia tra Rinascimento e Barocco, insieme con Salvatore Rizzo e Paolo Russo  (Maimone, 2012). Ultima è infine l’opera in tre tomi Il Simbolismo nella pittura europea. Dai Preraffaelliti all’art Nouveau (Magika Edizioni, 2015-2018).

Vanno infine ricordati i numerosi scritti in tema di restauro e di conservazione dei Beni Culturali,  che documentano un impegno costante e molte battaglie affrontate nella qualità di Presidente di un combattivo Comitato per la salvaguardia dei Beni Culturali di Messina e della provincia, fondato, con amici e allievi, negli anni Ottanta.  

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