MESSINA. “Non è certo una presentazione delle candidature, né tantomeno di Maria Flavia Timbro e mia, è solo l’inaugurazione del comitato elettorale”. Lo specifica, Antonio Saitta, mentre tenta di riportare all’ordine una stanza di cinquanta metri quadrati piena oltre la capienza. La prima uscita pubblica dei candidati sindaco e vicesindaca del centrosinistra doveva essere di basso profilo, invece si è rivelata parecchio partecipata.

Poche parole di presentazione per la sua vice nell’introdurre l’incontro (“Maria Flavia è l’emblema della capacità che vogliamo mettere in campo. È una valutazione mia, e quindi di tutte le forze che hanno individuato questa formazione”, specifica Saitta”), poi si parte.

E l’introduzione tocca all’esponente di Articolo 1: “Non è una città facile, alla quale non ci presentiamo con un programma ma con una visione. Una città in cui credere, come dice il nostro slogan, che guarda alle donne e ai giovani. Io appartengo ad una generazione sfortunata, investiti dalla crisi economica mentre ci accingevamo ad entrare nel mondo del lavoro e dalla crisi politica mentre cercavamo di diventare classe dirigente del partito. La mia presenza al fianco di Antonio vuol dire che non siamo più il futuro ma il presente”.

Antonio Saitta invece la piglia larga, almeno all’inizio: “Ho deciso di accettare la candidatura dopo aver terminato il libro di Michele Ainis, ambientato a Messina, in cui un messinese torna per ritrovare una città che va man mano sparendo. Messina non può scomparire dalla geografia del paese, dei territori rappresentati, dal futuro dei messinesi. È una città in cui credere  (ribadisce anche lui lo slogan)  e in cui sia possibile costruire il sogno della vita. Nell’ora più buia si costruisce il riscatto ed il futuro. Una città che deve risorgere”.

Per ultima la stoccata: “Ho sentito fino a poche ore fa parlare di candidature ‘Modello Messina’. Qual è questo modello? Trasformismo e candidature calate dall’alto che più alto non si può?“, commenta Saitta, puntando il dito contro il centrodestra. Ma ne ha pure per i 5 Stelle: “Il nostro è un progetto di rinascita civile ed etica della nostra comunità. La nostra coalizione è unita, compatta e ha dato segnali ben precisi. Nell’ora dell’antipolitica e dell’approssimazione abbiamo dato segnali chiari”.

 

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