MESSINA. Col Pd, però “a tempo”. Beppe Picciolo, leader Messinese di Sicilia Futura, che nei giorni scorsi si era rivolto agli alleati del Pd in tono belligerante, torna dalla riunione con Totò Cardinale, numero uno regionale del partito, con le idee ancora più chiare: “si tenti ogni sforzo per riunire l’area di centro guardando più ai programmi che agli organigrammi”. Ma con un mucchio di puntini sulle “i”.

“Ci preoccupa, e non poco, la deriva conservatrice del PD siciliano e di una parte della sua classe dirigente che pur di mantenerne la guida è disposta a rischiare la propria estinzione. Il risultato elettorale è sotto gli occhi di tutti ed impone una seria riflessione oltre che atti coraggiosi ed inequivocabili. Occorre rimuovere nel profondo modelli organizzativi e modi di pensare che fanno ricadere in quel passato ormai consegnato alla storia”, spiega Picciolo.

“Non ci è permessa nessuna nostalgia, ma è assolutamente indispensabile una cruda e costruttiva autocritica, che permetta di aprire ad un mondo, quello riformista, liberale, popolare e socialista che sta rischiando di restare senza rappresentanza. Anche a Messina – ha evidenziato Picciolo – è necessario un approccio più laico alla politica per tentare di polarizzare l’attenzione di quanti non vogliono cadere nelle facili lusinghe dei movimenti populisti e qualunquisti che poggiano sulla sfiducia dei cittadini verso le istituzioni”.

Quindi si va al sodo, parlando del programma: “Pertanto chiediamo, prima al PD e poi a tutti quanti ne abbiamo la volontà, che si tenti ogni sforzo per riunire l’area di centro guardando più ai programmi che agli organigrammi, puntando solo dopo su uomini necessariamente capaci e competenti. Per fare ciò siamo anche disposti a dare vita, senza ritenerlo un sacrificio, ad iniziative civiche, che permettano di separare antichi steccati che fino ad oggi hanno creato diaframmi incomprensibili e dannosi, come ben dimostra l’ultima tornata elettorale che ha visto cadere il PD anche sotto i colpi del mancato consenso di una parte dei propri iscritti”.

E per non lasciare spazio a franintendimenti e interpretazioni, Picciolo allega dieci pagine di programma, che parte con la “vocazione della città” e termina coi servizi.

“Sicilia Futura – continua – tenendo fede alle ragioni prime dell’azione politica che l’ha da sempre contraddistinta, guarda quindi ai territori come stella polare delle proprie decisioni e si rivolge ad essi in piena autonomia per cercare di ridare speranza e fiducia ai cittadini. Quegli stessi cittadini ormai disillusi, che chiedono competenza ed onestà nelle scelte da compiere per una sana e robusta amministrazione della “cosa pubblica” e che gran voce ci impongono di fare scelte coraggiose per il bene della comunità dove tutti noi viviamo ed operiamo. Siamo certi che su questa linea politica e sui temi del cambiamento e della territorialità anche il PD vorrà seguirci e gettare le basi per una coalizione, se fosse il caso, anche prevalentemente civica che aprendosi a tutti quanti vorranno crederci possa assicurare un lungo periodo di stabilità amministrativa e la certezza nel reperire concretamente le risorse economiche necessarie allo sviluppo della nostra Città – conclude Beppe Picciolo – su questi temi e su programmi qualificanti si apra adesso un dibattito qualificato e produttivo”.

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