MESSINA. Sono trascorsi 26 anni dalla prima edizione delle Giornate FAI di Primavera (con 50 luoghi aperti al pubblico in una trentina di città), divenuto uno degli appuntamenti più importanti del panorama culturale nazionale. Un quarto di secolo (e oltre) all’insegna della bellezza che ha coinvolto migliaia di visitatori di tutta Italia, a partire da Messina.
Oltre al Teleposto, visitabile sia sabato che domenica, dalle 9:30 alle 17:30, con un contributo consigliato di 3 euro, saranno parecchi i monumenti della provincia visitabili nel corso del weekend.
Si inizia da Alcara Li Fusi, con visite guidate all’antico villaggio pastorale di Borgo Stella, la Chiesa delle Grazie, il Santuario dell’Eremo e il Monastero di Santa Maria del Rogato.
Due i luoghi aperti a Capizzi (la Chiesa di Sant’Antonio da Padova e il Museo di Arte sacra dei santi Nicolò e Giacomo), mentre a Casalvecchio Siculo sarà protagonista la Basilica dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò.
Ben otto, invece, i tesori da riscoprire a San Marco D’Alunzio: la Chiesa Aracoeli, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa di San Basilio, la Chiesa di San Nicolò di Bari, la Chiesa di San Teodoro, il Museo di Arte Sacra e il Museo della Scienza e della Tecnologia.