MESSINA. Sono trascorsi 26 anni dalla prima edizione delle Giornate FAI di Primavera (con 50 luoghi aperti al pubblico in una trentina di città), divenuto uno degli appuntamenti più importanti del panorama culturale nazionale. Un quarto di secolo (e oltre) all’insegna della bellezza che ha coinvolto migliaia di visitatori di tutta Italia, a partire da Messina.

Dopo il boom di visite dello scorso anno, quando migliaia di cittadini visitarono La Torre della Lanterna del Montorsoli (20mila visite) e i Bacini di Carenaggio, protagonista dell’edizione 2018, in scena sabato 24 e domenica 25, sarà il Teleposto Metereologico di Messina, conosciuto con il nome di “Osservatorio”. Posizionato nei pressi del viale Regina Margherita, è un’articolazione di lunga tradizione dell’Aeronautica Militare e del Servizio Meteorologico Nazionale. 
Ecco la descrizione pubblicata sul sito del Fai: 
Dipendente dal Comando Aeroporto di Sigonella, ha il compito di contribuire al Servizio Meteorologico fornito dell’AM, rientrante tra le funzioni istituzionali che la stessa Forza Armata assicura al sistema di sicurezza del Paese, rappresentandolo in ambito europeo e mondiale nell’Organizzazione Meteorologica delle Nazioni Unite (OMM) con sede a Ginevra. Un servizio di importanza strategica per l’economia e per i servizi della navigazione aerea, offerto alla collettività tutti i giorni per 24 ore al giorno, consistente nel monitoraggio dei parametri atmosferici ed ambientali relativi all’area di competenza, al fine di assicurare l’emissione di bollettini meteo secondo gli standard indicati dell’OMM.

Oltre al Teleposto, visitabile sia sabato che domenica, dalle 9:30 alle 17:30, con un contributo consigliato di 3 euro, saranno parecchi i monumenti della provincia visitabili nel corso del weekend.

Si inizia da Alcara Li Fusi, con visite guidate all’antico villaggio pastorale di Borgo Stella, la Chiesa delle Grazie, il Santuario dell’Eremo e il Monastero di Santa Maria del Rogato. 

Due i luoghi aperti a Capizzi (la Chiesa di Sant’Antonio da Padova e il Museo di Arte sacra dei santi Nicolò e Giacomo), mentre a Casalvecchio Siculo sarà protagonista la Basilica dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò.

Ben otto, invece, i tesori da riscoprire a San Marco D’Alunzio: la Chiesa Aracoeli, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa di San Basilio, la Chiesa di San Nicolò di Bari, la Chiesa di San Teodoro, il Museo di Arte Sacra e il Museo della Scienza e della Tecnologia.

 

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