MESSINA – Una condanna  ad otto mesi pena sospesa, e 50 assoluzioni. Si è chiuso con questa sentenza il processo per i sui contributi post- alluvione del 2009. Il processo è nei confronti di residenti nei Comuni di Scaletta Zanclea ed Itala che , secondo l’accusa, sarebbero rientrati nelle loro case, in zone soggette ad evacuazione, nonostante usufruissero di un contributo per coprire i costi di una sistemazione alternativa. La sentenza è del Tribunale seconda sezione penale, che ha condannato Nicola Santamaria ad 8 mesi, pena sospesa e non menzione. Il tribunale ha inoltre dichiarato non doversi procedere nei confronti di altre cinque persone perché nel frattempo sono defunte.  Sono stati assolti Agatino Triolo, Antonino Triolo,  Sergio Fleres, Mario Silla, Letterio Foti, Domenico Tavilla, Rossella Freni, Andrea Grillo, Anna Maria Buccini, Giacomo Auditore, Agostino Pino, Giusy Cucinotta, Serafina Ciccarello, Letteria Giusto, Anna Rita Novellino, Rosario Armeli Minicante, Santi Cacciola, Stefano Alibrandi, Alessandra Marchese, Domenica Giuliano, Letterio Di Blasi, Carmela Puglisi, Grazia Torrisi, Nazzarena Giuliano, Francesco De Luca, Teresa Porto, Domenico Generoso, Franco Aloisi, Maria Di Blasi, Anna Barbera, Garibaldi Lopane, Domenica Cordaro, Nunziata Ausino, Aurelio Marchese, Renato Calabrò, Andrea Maugeri, Giorgio Giovanni Barbera, Francesco Gemellaro, Francesco Freni, Gianfranco D’Arrigo, Giovanna Cucinotta, Antonella Palumbo, Pietro D’Angelo, Girolamo Pino, Rosario Muscherà, Gaetano Ciccarello, Giuseppe Trimarchi e Giovanni Cuppari. Sono stati tutti assolti perché il fatto non sussiste. Sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato Salvatore Calabrò e Letterio Alì. Assoluzione parziale anche per Santamaria. La sentenza è della Seconda sezione penale del Tribunale (presidente Mario Samperi, giudici Rosa Calabrò e Valeria Curatolo).

Il processo scaturisce da un’inchiesta avviata qualche tempo dopo gli accertamenti più ampi svolti per il tragico alluvione del 1 ottobre 2009 che distrusse Giampilieri, Scaletta Zanclea, Itala e tutte le aree circostanti facendo 37 morti. Gran parte dei residenti dovettero abbandonare le loro case, traslocarono per molto tempo da amici, parenti o furono ospiti di alberghi. Secondo l’accusa in quei lunghi mesi che seguirono l’alluvione e prima della ricostruzione, qualcuno sarebbe ritornato a casa.

Hanno difeso gli avvocati Giovanni Calamoneri, Alessandro Billè, Andrea Schifilliti, Enrico Ricevuto, Beatrice Furfaro, Giovanni Randazzo,Carmelo Picciotto, Giovambattista Freni.

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