MESSINA. “Il mancato utilizzo del bene è dovuto a problemi burocratici che non dipendono dalla nostra volontà”. A breve giro di posta il presidente provinciale di Arcigay, Rosario Duca, risponde al presidente del primo quartiere Enzo Messina, che aveva chiesto la revoca della concessione in comodato d’uso del bene di Mili Marina (confiscato alla mafia ed assegnato all’Arcigay) recentemente preda di atti vandalici.

«In merito al comunicato del presidente della prima circoscrizione Enzo Messina, c’è da precisare che i motivi del non utilizzo del bene dopo due anni vanno attribuiti a problemi burocratici, come più volte per iscritto abbiamo comunicato agli enti preposti, ed alla mancata restituzione di quanto in fase di pre-consegna era stato rubato. Inoltre, presumibilmente, il fatto si sarà svolto nelle ore notturne e quindi il bene poteva essere vandalizzato a prescindere”.

L’oggetto del contendere è una palazzina di Mili Marina confiscata a Michelangelo Alfano, imprenditore condannato per mafia. Dopo la confisca, il bene era stato poi ristrutturato con fondi comunitari e affidato ad Arcigay Messina nel luglio del 2015.

“Non è però mai stato utilizzato, e adesso viene depredato di ogni cosa”, è la denuncia di Messina, che ha puntato il dito contro  l’Arcigay e il Comune, chiedendo la revoca della delibera che lo concedeva in comodato d’uso.

 

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