MESSINA. Il Ponte sullo Stretto “non è la panacea di tutti i mali”. Ad intervenire sull’argomento che in questi giorni di campagna elettorale è tornato prepotentemente alla ribalta dopo anni di oblio, è anche l’Associazione dei costruttori edili siciliani, che risponde indirettamente a Silvio Berlusconi e alle sue dichiarazioni sulla grande opera, considerata dall’ex premier “la prima cosa da fare” per far fronte al “disastro” in cui si trova “una regione in agonia”.

La regione, secondo l’Ance, ha “un enorme problema di mobilità. La Sicilia ha bisogno del Ponte, ma non solo”, spiega all’Adnkronos il presidente dell’Ance regionale, Santo Cutrone, che snocciola una dietro l’altra le priorità: l’alta velocità, la viabilità secondaria e una rete portuale e logistica che possa attrarre investimenti.

“La politica deve dare risposte a questo enorme problema di mobilità – prosegue -, che riguarda non solo l’attraversamento rapido dello Stretto, ma anche la possibilità di viaggiare ad alta velocità da Trapani, da Agrigento e da Ragusa fino alla Scandinavia, nonché la necessità di ricostruire la viabilità secondaria che al 90 per cento è inagibile per frane”. Fra gli altri interventi prioritari, conclude il numero uno dei costruttori siciliani, anche “la disponibilità di una rete portuale e logistica adeguata, per attrarre investitori stranieri nelle Zone economiche speciali di prossima costituzione e intercettare i flussi di merci fra Asia e Nord Europa”.

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