MESSINA. Il recupero della “Cariddi”, la nave che per quasi un secolo solcò le acque dello Stretto e che dopo essere stata acquistata dalla Provincia nel 2002 per farne un museo affondò nel 2006; e la storia di Oliver, il cavallo morto la scorsa estate per la troppa fatica (e per il sollazzo dei turisti).

Due petizioni agli antipodi per quantità di voti che raccontano, con i numeri, gli argomenti e le tematiche che smuovono le  coscienze dei cittadini messinesi. A fronte delle 52.406 firme per Oliver, sono appena 11, infatti, le sottoscrizioni per la Cariddi secondo i dati raccolti su “Change.org”, il più grande sito di petizioni online al mondo che ospita 25 istanze presentate dei cittadini messinesi. Fra voglia di cambiamento, recupero della tradizione culturale e una forte attenzione ai temi animalisti. Oltre alla storia di Oliver, infatti, una delle petizioni con più firme (circa 50mila) è quella lanciata dai volontari del canile di Patti per riqualificare la struttura.

A far riemergere il senso civico dei cittadini anche le questioni di stampo mafioso, come ad esempio la petizione “Non archiviate l’inchiesta sull’omicidio di Attilio Manca!”, una raccolta firme che raggiunge una quota di circa 32000 nomi per chiedere ulteriori indagini sul presunto suicidio dell’urologo di Barcellona Pozzo di Gotto, che in molti ritengono una vittima di mafia. Sono invece 53mila, record cittadino, le sottoscrizioni siglate per una petizione che sostiene la proposta di legge “La Torre bis”, di cui si fa promotore il sindaco di Messina Renato Accorinti.

A scatenare i messinesi è soprattutto l’attaccamento alla loro terra: anche se non hanno raccolto una grossa quantità di firme, sono parecchie infatti le petizioni culturali e non lanciate sul sito a favore della protezione dei beni cittadini, tra cui la ripresa degli scavi a Villa Melania, la costruzione del Museo Regionale di Messina (iniziativa che ha smosso 1500 messinesi) e la riapertura del Mini Autodromo dello Stretto, oggi vittima di atti vandalici (1500 firme).

Sono invece appena 600 le adesioni per il trasferimento della sede dell’Autorità Portuale della Sicilia da Catania a Messina, e a malapena 150 le richieste per un intervento di depurazione delle acque a San Saba.

Crescono anche le iniziative sulla tutela dei diritti, ma con successi alterni. Se la petizione sulla continuità scolastica raggiunge ben 2300 firme, sono appena 11 i cittadini a favore di una “vera” legge che sostituisca il progetto “Garanzia Giovani”, nonostante sia una causa che interessi una grossa fetta della popolazione.

La situazione dei migranti? Solo due istanze, una con 42 firme (“Messina non è hotspot”), e una, promossa da Noi con Salvini Messina con 24, mentre ha molto seguito la toponomastica cittadina: guai chi tocca la denominazione delle strade di Giampilieri.

Non mancano iniziative a favore e contro il ponte sullo Stretto, contro la rimozione della fermata del tram “Fabbrica del Vapore”, che raggiunge le 230 firme, e nemmeno proposte più curiose come quella dell’apertura in città di un punto vendita “Sephora” o la costruzione di toilette pubbliche a Piazza del Popolo, che raccolgono rispettivamente 25 e 90 firme. Spazio infine alle burle vere e proprie, come quella fatta a “Fefox”: una bizzarra petizione che si impegna ad esportare il soggetto in questione “nel suo habitat naturale”: Napoli.

 

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