MESSINA. Un incendio questa notte ha distrutto la Club House “G. Cunsolo” di Catania, centro sportivo e aggregativo dei “Briganti Rugby” di Librino, nonché punto di riferimento per tantissimi ragazzi e ragazze in uno dei quartieri più a rischio del capoluogo etneo. A renderlo noto, sui social, sono gli stessi membri del club, che denunciano la distruzione totale della sede, con la perdita  di “dieci anni di ricordi, trofei, l’intero patrimonio della Librineria, tantissimi cimeli accumulati in questi anni, il materiale tecnico e la cucina. Tutto, l’incendio ha distrutto tutto”.

La storia della sede ha inizio nel 2006, quando al centro culturale autogestito Iqbal Masih sorge la squadra di rugby del Briganti di Librino, con l’obiettivo di portare i bambini del quartiere dalla strada al campo insegnando la legalità e il rispetto attraverso lo sport.
La club house si è sviluppata a partire dall’occupazione nel 2012 del Campo San Teodoro, costruito per le Universiadi del 1997 e lasciato poi nel totale abbandono. Dalla devastazione erano sorte la Librineria (una libreria popolare), una cucina e vari spazi di aggregazione in cui i bambini potevano studiare al doposcuola, fare teatro, e giocare. Fra i tanti progetti portati avanti nella sede, anche quello di un orto urbano coltivato dagli abitanti del quartiere, il primo da Bologna in giù.

La devastazione della Club House ha scosso il mondo sportivo siciliano, a partire dai “Briganti Rugby Messina”, che in un comunicato pubblicato su Facebook esprimono la loro vicinanza agli amici catanesi.

Di seguito la nota integrale:

«Questa notte è successa una cosa molto molto grave, col favore del buio, un atto assurdo è stato perpetrato ai danni di un luogo a noi molto molto caro. Un incendio stanotte ha distrutto la Club House dei nostri fratelli maggiori, “I Briganti Rugby Librino”. Fratelli maggiori perché è a loro che ci siamo ispirati quando abbiamo deciso di chiamare “Briganti” la nostra piccola società tre anni fa, è al loro spirito di aggregazione, di legalità, di servizio che abbiamo guardato quando abbiamo deciso di scendere in campo per dare, ai ragazzini che desideravano fare sport, la possibilità di praticare lo sport più bello del mondo. Non c’erano rugbisti a Librino, non c’erano riflettori accesi nella notte, non c’erano partite la domenica. C’era troppo disagio, opere incompiute, spaccio e delinquenza perché qualcuno pensasse di giocarci in quel quartiere, finché ovviamente non lo fece il primo piccolo gruppo di ragazzi del centro sociale, che ha intuito quanto il Rugby potesse essere potente come mezzo di aggregazione; serviva però più di una palla in un piazzale, ed allora compiono il primo atto di vero Brigantaggio che Librino abbia mai conosciuto, si impossessano (Liberano, per dirla alla loro maniera) di una eterna incompiuta, il centro sportivo abbandonato. Con una battaglia di legalità, centinaia di giorni di fatica, e tanta voglia di riscatto, riescono ad avere la loro struttura. Un campo ed un casermone praticamente vuoto. Quel campo adesso è un rettangolo di gioco, e i casermoni annessi sono diventati spogliatoi, palestra, Club House e biblioteca, la Librineria. La Club House guarda caso si chiama come un piccolo Rugbysta poco più che bambino, che oggi non c’è più, Peppe, risucchiato dal vortice di illegalità che vuole che a Librino non esista mai nulla. Ormai la Club House era una realtà, un posto dove incontrarsi, mangiare insieme, studiare e leggere insieme, rifugiarsi insieme, cercare insieme una strada migliore, un futuro migliore, per i tenti ragazzi normali, figli di persone normali, per bene, che vivono a Librino. Ed in quanto centro di legalità è stata in questi anni oggetto di continui attacchi, furti, intrusioni, danneggiamenti, fino a stanotte, quando è stata interamente distrutta. Conosciamo bene i Briganti di Librino, sappiamo che non si arrenderanno, né oggi né mai, ma oggi probabilmente sono delusi, amareggiati, provati e pieni di sconforto. Siamo con voi Fratelli, siamo sempre con voi, non vinceranno loro, non vinceranno mai. I Briganti di Messina sono con voi e lo saranno sempre, perché per noi siete stati, e sarete sempre, l’esempio da seguire. Omo se nasce Brigante Se more!».

 

Ad esprimere la propria solidarietà agli sportivi etnei anche l’Arci: «Questa notte, a Catania – si legge in una nota – un incendio doloso ha distrutto la Club House dei Rugby I Briganti ASD Onlus di Librino. Si tratta di un atto ignobile consumato ai danni di chi ha fatto dello sport un’arma di lotta contro il degrado e l’emarginazione. Dieci anni di trofei, dieci anni di ricordi, dieci anni di resistenza sono stati attaccati in maniera vile. La Club House era uno spazio recuperato dal basso, strappato all’incuria e al degrado dalle mani forti dei volontari, ricostruita pezzo per pezzo dopo anni di abbandono, uno spazio che ha ospitato anche i Campi della legalità dell’Arci, un presidio di democrazia e di emancipazione sociale. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai Briganti di Librino che siamo certi sapranno rispondere con orgoglio ad un atto vigliacco e senza precedenti. Noi siamo con loro, dalla parte giusta! Avanti!»

 

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