MESSINA. Cosa si può finanziare con un bando europeo per “Interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili di proprietà pubblica in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva, incluso interventi per il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alle mafie”? Un vago programma sportivo. E basta.

Questo hanno pensato al comune di Messina: il progetto “Sport tra inclusione sociale e riuso ambientale”, un piano talmente vasto e talmente  poco specifico, che la commissione giudicatrice lo ha bollato come “non ricevibile”. Questo mentre gli altri comuni partecipanti, hanno inserito programmi di riqualificazione e ristrutturazione di dozzine e dozzine di impianti che saranno destinati a programmi sociali, sportivi e di inclusione.

È il bando emanato dall’assessorato regionale alla Famiglia, trentasei milioni di euro di fondi del Po-Fesr 2014-2020 (il piano operativo per i fondi europei di sviluppo regionale), coi quali Caltanissetta, per esempio, porterà avanti lavori di manutenzione straordinaria per tre impianti sportivi, realizzerà un tratto di pista ciclabile, e presenterà a finanziamento il progetto esecutivo dell’Agorà Angeli. Enna? Ha ricevuto carta bianca per ristrutturare il Convento dei Cappuccini, per abbattere le barriere architettoniche di Palazzo Chiaramonte e riqualificare due strutture sportive. E così anche Palermo e Agrigento, ma pure Bagheria, Favara, Modica, Milazzo (realizzazione di un impianto sportivo nella frazione Bastione e ristrutturazione dell’ex mercato coperto per la realizzazione di un centro servizi) e Barcellona Pozzo di Gotto (copertura del campo in contrada Manno e recupero dell’impianto sportivo Cairoli).

E Messina? Domanda non ricevibile, quella presentata dagli uffici di Palazzo Zanca per il progetto “sport tra inclusione sociale e riuso ambientale”: nell’istanza presentata non ci sono gli allegati tecnici di progetto dell’operazione, manca il prospetto analitico dei costi delle opere da realizzare e delle attrezzature da acquistare, “e della relativa perizia”, informano dalla Regione. Quella di Messina è stata una delle sedici proposte “non ricevibili”, che si accompagnano, tra le bocciature, all’unica “non ammissibile”. Ammesse a finanziamento, e quindi che parteciperanno alla spartizione dei trentasei milioni di euro del finanziamento, ci sono ben 33 progetti. Tra i quali non rientra quello della città dello Stretto.

 

 

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Alessandra strazzeri
Alessandra strazzeri
8 Dicembre 2017 10:08

Mi piacerebbe sapere chi è stato così bravo e preparato da presentare questo progetto in questo modo. Oppure ci sono ancora termini di presentazione per eventuali correzioni? Se abbiamo veramente perso questi contributi, i responsabili dovrebbero pagare. Non possiamo più stare a guardare la nostra città che viene vandalizzata continuamente senza fare niente. Non diventerà bellissima…..

Giorgio
Giorgio
8 Dicembre 2017 22:04

Il FESR e’ il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (non rurale).
Per un articolo che ironizza sull’incompetenza del Comune sui fondi europei, un bello svarione…

Anonimo
Anonimo
8 Dicembre 2017 22:57

Due sono le spiegazioni…o ľinteresse era avere il finanziamento per arraffare il più possibile senza dare le spese..o abbiamo dei tecnici competenti della lego…

Carmelo+Russo
11 Dicembre 2017 8:52

Grazie Accorint’incapace!