MESSINA – Si è concluso con otto condanne il processo per il pestaggio ai danni di due detenuti del carcere di Gazzi. Si tratta della spedizione punitiva avvenuta il 26 marzo 2016 nei confronti di Angelo Lorisco e Stefano Rottino picchiati in quanto considerati vicini al collaboratore di giustizia Carmelo Bisognano, ex boss dei “mazzarroti” che con le sue dichiarazioni aveva contribuito a far arrestare molti esponenti dei barcellonesi. La condanna più alta 7 anni e 4 mesi è stata inflitta a Maurizio Pantè condannati anche  Sebastiano Torre a 5 anni e 3 mesi, Marco Chiofalo e Carmelo Maio a 5 anni e 6 mesi ciascuno, Salvatore Bucolo a 4 anni e 2 mesi, Maurizio Trifirò a 4 anni e 8 mesi. Infine Santino Benvenga e Angelo Bucolo sono stati condannati a 3 anni e 10 mesi di reclusione ciascuno. La sentenza è della Prima sezione penale del tribuale  composta dai giudici Silvana Grasso, Massimiliano Micali e Maria Pina Scolaro che hanno disposto anche la trasmissione degli atti al pm.
Angelo Lorisco e Stefano Rottino  furono arrestati  nell’ambito dell’operazione “Vecchia maniera” insieme al collaboratore di giustizia Bisognano che fu accusato aver continuato a coltivare interessi nel territorio di Mazzarrà Sant’Andrea. L’aggressione risale al giorno successivo al loro ingresso in carcere. Sia Lorisco che Rottino furono vittima di un violento pestaggio da parte di alcuni detenuti. La dinamica è stata ricostruita dai carabinieri del Ros con il personale della Polizia Penitenziaria presente al momento dei fatti nell’indagine coordinata dai sostituti della Dda Angelo Cavallo e Vito Di Giorgio. L’aggressione si verificò intorno alle 14, al rientro dall’ora d’aria. Pochi istanti dopo Chiofalo, dopo aver vanificato l’intervento di un agente della polizia penitenziaria,  alcuni detenuti avrebbero trascinato Lorisco fuori dalla cella picchiandolo brutalmente. Nella stessa giornata si verificò un secondo pestaggio ai danni di Rottino. Il pubblico ministero Francesco Massara ha chiesto condanne che oscillavano dagli 8 anni e 4 mesi fino ai 3 anni per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Nella difesa sono stati impegnati gli avvocati Tino Celi, Nunzio Rosso, Tommaso Autru Ryolo, Giuseppe Lo Presti, Maurizio Crimi e Tommaso Calderone.
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