Contro la realizzazione del termovalorizzatore si erano già schierate le associazioni ambientaliste della Valle del Mela e la popolazione di San Filippo del Mela che al referendum nel febbraio del 2016 aveva votato no alla realizzazione del colosso.

“Questo tipo di impianto è espressamente vietato dal Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 – ha sottolineato in una nota Adasc, Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela e il Comitato “No Css Inceneritore Valle del Mela” – già approvato e pienamente vigente da ormai quasi un anno. Un’autorizzazione in barba ad uno strumento di pianificazione che per legge è inderogabile rappresenterebbe un autentico paradosso all’italiana. Peraltro la Valle del Mela non è nuova a simili paradossi: proprio nelle ultime settimane sono partiti i lavori per la realizzazione di un impianto di stoccaggio di idrocarburi che ha ottenuto l’autorizzazione paesaggistica in una zona sottoposta a vincolo di inedificabilitá assoluta”.

Contro l’inceneritore anche Claudio Fava: “Una decisione che ignora il fatto che il Piano Rifiuti attualmente in vigore in Sicilia non preveda la realizzazione di tali impianti e che racconta la miopia dell’affrontare l’emergenza rifiuti attraverso l’antistorica pratica dell’incenerimento – ha sottolineato il neo deputato regionale -.  Continuiamo a ritenere irricevibile la proposta nel merito e a tutela della salute dei cittadini di San Filippo Del Mela nonché del suo territorio, chiediamo che il Presidente Musumeci faccia la propria parte, attuando tutti i poteri di propria competenza al fine di scongiurare la realizzazione dell’inceneritore e di avviare, parallelamente, i lavori per un nuovo Piano dei Rifiuti per la Sicilia improntato sul modello della raccolta differenziata secondo gli standard e le pratiche comunitarie, abbandonando  definitivamente i sorpassati e fallimentari modelli di gestione legati alle discariche ed all’incenerimento”.

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