MESSINA.  Sono partiti da Piazza Antonello, dove hanno introdotto i temi della manifestazione dopo un “check-in” di sensibilizzazione davanti alle scuole. Hanno percorso il corso Cavour e la via Tommaso Cannizzaro intonando cori e, infine, sono giunti a Piazza Lo Sardo (l’ex Piazza del Popolo), dove è stata fatta una panoramica delle problematiche che hanno mosso gli studenti a riunirsi oggi in corteo.

Per la prima volta a Messina si vedono universitari e studenti lottare insieme per degli obiettivi comuni: «Un punto di coesione che vede in noi e negli studenti universitari lo stesso lottare per le stesse rivendicazioni», spiega Giuseppe Barresi, studente del Liceo “La Farina” che, insieme a Damiano di Giovanni del Liceo “Maurolico”, fa parte della “Rete degli studenti medi”, associazione che ha indetto la manifestazione a Messina, appoggiata dai movimenti: “Fare per Cambiare”, “Federazione Lavorativa della Conoscenza”, “Federazione degli Studenti”, “Libertà e Giustizia” e “Unione degli Universitari”.

Le tematiche discusse sono state: i finanziamenti alla scuola, il diritto allo studio,  i trasporti, l’integrazione e, in particolare, l’alternanza scuola-lavoro e l’edilizia scolastica.

“Nel Sud Italia, con la mancanza di vere imprese e di industrie, non si può fare una vera alternanza scuola – lavoro”, spiega Pietro Patti, dell’associazione Flc (Federazione Lavorativa della Conoscenza), che propone l’abrogazione dell’obbligatorietà delle 200 e 400 ore. Lo stesso Pietro Patti, alla conferenza dell’11 Novembre che anticipava la manifestazione odierna, aveva raccontato il problema dell’edilizia scolastica in Sicilia, su cui “non si investe completamente”. Esempi? L’Istituto “Ettore Castronovo” di Bordonaro, chiuso per la struttura fatiscente,  l’Istituto comprensivo “Leopardi”, che per evitare la sospensione delle attività didattiche continua le lezioni in palestra o nella canonica della chiesa con docenti che raccolgono dai 70 agli 80 alunni, e l’ I.C. “B. Genovese” di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha dovuto chiudere il plesso “Destra Longano” per un problema strutturale dopo aver speso 700 mila euro. Problematiche che sorgono perché il 50% delle scuole messinesi sono state costruite prima del 1974, ovvero prima dell’entrata in vigore della legge sull’antisismico, e il 20% prima del 1920. «Per risolvere questi problemi basterebbe togliere 600 milioni di euro alle scuole private e destinarli alle scuole pubbliche», spiega Patti.

Sul tema dell’alternanza scuola-lavoro, Alfredo Mangano, del movimento “Fare per Cambiare”, e Costanza Pizzo, studente del Liceo “Maurolico” e membro della “Rete degli studenti medi”, avvalendosi dello spazio che la 107 del 13 Luglio 2015 lascia per gestire autonomamente l’alternanza, hanno fatto una prima bozza di quelle che sono delle leggi che gestiscono l’alternanza scuola – lavoro, andando incontro ai fabbisogni dei coinvolti: «Abbiamo preso in considerazione tutte le esigenze di studenti, docenti e personale e abbiamo cercato di confrontarlo con la legge», racconta Mangano. Con la manifestazione di oggi è avvenuta proprio la proposta dell’approvazione di queste leggi.

Non è un caso che il 17 Novembre sia stata la data scelta per questa giornata nazionale in cui universitari e studenti lottano insieme: lo stesso giorno del 1939 vennero uccisi 9 fra studenti e professori nell’Università di Praga sotto le mani dei Nazisti, che reagirono così ad una manifestazione studentesca avvenuta due giorni prima.

 

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