PALERMO. «A differenza di molte altre imprese, le cooperative hanno retto bene l’impatto della crisi di questi ultimi anni. Hanno tenuto invariati i livelli occupazionali quando non li hanno aumentati e non hanno mai delocalizzato. Molte di esse hanno vissuto questi anni come una sfida, hanno lavorato a testa bassa, e si sono affacciate sui mercati internazionali producendo maggiore ricchezza per il Paese». Michele Cappadona, presidente dell’Agci Sicilia (Associazione Generale Cooperative Italiane) traccia un bilancio dell’attuale situazione delle cooperative siciliane. Argomento che approfondirà in maniera dettagliata nel corso del XV Congresso dell’Agci Sicilia che si svolgerà domani, mercoledì 25 ottobre, al NH Hotel del Foro Italico di Palermo. L’appuntamento è per tutti alle 9. Dopo gli adempimenti congressuali e la nomina delle commissioni prenderanno il via i lavori. Ad aprire sarà proprio il presidente con la sua relazione. Tema principale dell’incontrò è proprio il  ruolo della cooperazione nello sviluppo dell’economia siciliana. Nel corso della mattinata sono previsti anche gli interventi di Rosario Altieri, presidente Nazionale Agci e dei coordinatori provinciali e di settore. Michele Cappadona parlerà, tra i tanti punti del suo intervento,  dello sviluppo della nostra isola e di come deve passare necessariamente per tutti i settori produttivi nei quali la Sicilia può rivestire un ruolo da protagonista. E quindi il turismo, ma anche l’agricoltura biologica, l’artigianato e la manifattura di qualità.

«Fare sviluppo in Sicilia – dice il presidente – significa dare una scossa all’immobilismo, vincere la rassegnazione, superare le divisioni e la conflittualità sociale. Significa mettersi in gioco e avviare politiche votate alla crescita che non siano soffocate dai paraocchi delle vecchie e oramai logore logiche elettorali». «Per questo – continua – non possiamo più permetterci il lusso di perdere importanti risorse comunitarie, stanziate per altro proprio al fine di ridurre il divario infrastrutturale e tecnologico. E soprattutto è importante arrestare al più presto la fuga dei nostri migliori talenti». Manca, e di questo il presidente Cappadona è ancora più convinto, quella “cultura di rete” che ha permesso ad altri territori di costruire una pluralità di commerci e servizi che guardano tutti allo stesso risultato finale: l’occupazione ed il benessere generale.

«Da sempre – riprende Cappadona – la missione di Agci Sicilia è quella di assicurare ai propri iscritti una presenza capillare sul territorio e l’efficienza delle proprie articolazioni, la tempestività delle risposte alle loro esigenze e una autorevole rappresentanza dinanzi alle Istituzioni. Ma il nostro impegno è quotidianamente rivolto anche ad offrire ai nostri associati uno spiraglio verso un vero sviluppo, verso nuovi stimoli e nuove sfide». Agci Sicilia, infatti, non è soltanto rappresentanza, ma anche sostegno alle imprese ed oltre ad assumere un ruolo di rappresentanza dei propri iscritti e del movimento cooperativo in generale davanti alle Istituzioni, è da sempre impegnata  a svolgere una concreta azione di sostegno alle imprese cooperative. Fornisce servizi di consulenza in ambito fiscale, normativo e contrattuale, anche attraverso sinergie e piattaforme interassociative con altre sigle di rappresentanza di società diverse. «Importante inoltre per noi – conclude il presidente – vista la stretta creditizia delle banche soprattutto verso le Pmi, è assistere i nostri associati nell’accesso al credito, per il quale rivestono particolare rilevanza l’Ircac (l’Istituto Regionale per il Credito alle Cooperative) e i consorzi fidi, dei quali, tra quelli a noi aderenti, possiamo vantare gli unici due presenti in Sicilia operanti sotto l’egida della Banca d’Italia».

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