MESSINA – Sono state depositate le motivazioni della sentenza del processo sulla lottizzazione a fondo Cardia, la collina di Tremonti dove sono state realizzate delle villette dichiarate abusive. Il processo, nei confronti di progettisti, direttori dei lavori, proprietari di terreni, si è concluso a luglio scorso con 7 condanne e 13 assoluzioni, il giudice Claudia Misale ha condannato a 2 mesi di arresto e 22mila euro di ammenda Rosalia Cardia, Luciano Taranto, Maria Di Vincenzo, Mariarosaria Cardia, Roberta Cardia, Pietro Cardia, Antonella Cardia. A tutti il giudice ha concesso il beneficio della pena sospesa. Sono stati invece assolti Antonio Geraci, Francesco Merlo, Tindaro Merlo, Giuseppe Antonio Marra, Costanza Godino, Paolo Arigò, Antonino Zumbo, Angelo Merlino, Giuseppa Pizzino, Vittorio Gallina, Antonio Candela, Cosimo Polizzi, Teresa Cavaretta  con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.

“L’intera documentazione negoziale posta in essere e la documentazione amministrativa passata in rassegna – scrive il giudice Misale – dimostrano che si è dato luogo ad una complessiva operazione volta a lottizzare a scopo edificatorio un’area a destinazione agricola. Sulla scorta della documentazione in atti risulta, infatti, come attraverso la distinta vendita delle particelle di proprietà dei vari eredi il fondo sia stato, di fatto, frazionato in singoli lotti, in modo che fossero presentate nuove richieste e ottenute altrettante concessioni edilizie”. L’elemento rilevante è costituito “dalle successive alienazioni dei terreni da parte degli eredi a terzi, aventi ad oggetto apprezzamenti non interamente corrispondenti alle originarie quote ereditarie”. Secondo il giudice i frazionamenti e le vendite “hanno dato luogo alla creazione o alla previsione progettuale di una pluralità di edifici a scopo residenziale che esigono per il loro raccordo armonico   (così come per il raccordo con il preesistente), la realizzazione o il potenziamento delle opere e dei servizi necessari a soddisfare i bisogni della collettività, determinando la illegittima trasformazione di una zona a destinazione agricola- in quanto tale  naturalmente avulsa da aggregati abitativi e di priva di adeguate  opere di urbanizzazione  primaria e secondaria – conferendole destinazione edificatoria”.

L’inchiesta scaturisce da accertamenti della sezione di pg della polizia municipale. I risultati delle verifiche e dei controlli eseguiti avevano fatto emergere che le costruzioni sorte nella collina di Fondo Cardia sarebbero state realizzate abusivamente in quanto edificate su terreni agricoli ma ci sarebbero irregolarità anche per le caratteristiche dimensionali dei singoli lotti.

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