MESSINA. A volte i sogni si avverano sul serio. Piccoli o grandi che siano. Se poi sei un talento precoce e la passione per la musica è così forte che è difficile tenerla a bada, può capitare pure di riuscire ad entrare nel guinness dei primati e a suonare nella rockband più “grande” del mondo (per distacco), ai piedi del Monte Bianco, a soli 13 anni. È la storia del batterista messinese Andrea Gugliandolo, nato in riva allo Stretto ad aprile del 2004, che lo scorso luglio ha preso parte allo storico concerto di Courmayeur dei “Rockin’1000”, un super gruppo composto da 1200 musicisti divenuto famoso in tutto il mondo per il video di “Learn To Fly”, un brano dei Foo Fighters, una delle band più amate da Andrea.

“Quando ho saputo della manifestazione ai piedi del Monte Bianco – racconta il padre Giuseppe – conoscendo la sua passione per la band di Dave Grohl ho mandato un video per richiedere la partecipazione, che è stata subito accettata. È stata un’esperienza fantastica, con 1200 musicisti, tra voci, chitarre, batterie, bassi e tastiere, che hanno eseguito brani di Beatles, Queen, Bruce Springsteen, Doors, Pink Floyd, Jimi Hendrix, Primal Scream e degli stessi Foo Fighters. Andrea è stato impeccabile e si è integrato perfettamente tra musicisti dagli 8 ai 70 anni, anche con grande esperienza, come il chitarrista di Elio e Le Storie Tese”.

Che il ragazzino avesse una forte predisposizione per la musica, Giuseppe lo aveva compreso tanto tempo prima, quando Andrea aveva appena sette anni. “Ricordo – racconta il genitore, anch’egli amante della buona musica – di averlo portato in un famoso negozio di strumenti musicali di Messina per comprargli una chitarra, ma lui era attratto dalla batteria. Si è seduto per provarne una e con mio grande stupore ho appurato che pur essendo la prima volta teneva il tempo benissimo”.

Così bene da spingere Giuseppe ad acquistare per il figlio una batteria elettronica (meno rumorosa di una acustica, con tante grazie da parte dei vicini) e a fargli prendere delle lezioni dal maestro Claudio La Rosa. Passano appena dodici mesi e Andrea è pronto per il suo primo concerto, all’Underground di Messina (adesso chiuso), riproponendo con il suo gruppo due pezzi storici dei Nirvana. “Era un bambino timidissimo alla sua prima esibizione – racconta Giuseppe – eppure, malgrado il locale fosse pieno di ragazzi più grandi amanti del rock, appena si è seduto alla batteria si è scatenato”.

La prima tappa di una piccola carriera live che lo ha visto esibirsi negli anni in numerosi altri locali cittadini, ma anche in piazza a Villafranca. E non solo. Prima dell’esibizione da record a 1700 metri di quota, il ragazzino dall’anima grunge ha fatto in tempo a vincere anche il Sicilia’s got talent, nel 2014, a Catania. A premiarlo un suo concittadino, il messinese Nino Frassica.

 

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