MESSINA. Sono trascorsi ormai tre mesi dal rilascio di “myATM”, il servizio digitale che permette di prevedere l’arrivo degli autobus nelle varie fermate cittadine, offrendo ai passeggeri un supporto tecnologico negli spostamenti urbani.  

Le funzioni dell’App sono numerose: tramite “myATM” è possibile cercare una fermata e vedere quali linee transitano da lì (esecuzione che verrà facilitata dal numero identificativo della fermata e dal QRcode), sapere l’ora precisa del passaggio del mezzo di trasporto, controllare gli avvisi e le tariffe, ma anche conoscere la nostra esatta posizione per raggiungere la fermata o il punto di rivendita più vicini con l’attivazione del Gps sul cellulare. Un’altra funzione, infine, è quella del sistema di gestione  “Falco”, accessibile dal sito internet www.atm.messina.it, che dà la possibilità di monitorare l’andamento di tutte le linee (una alla volta).

 

 

Ma come funziona, esattamente, tutto il nuovo sistema tecnologico dell’Azienda Trasporti di Messina?

«È il  risultato di un sistema di localizzazione che abbiamo messo in piedi da un anno e mezzo a questa parte. Praticamente è la parte visibile all’utenza di tutta una serie di dati sull’andamento del servizio che il Gps, montato su tutte le macchine, manda in continuazione ad un software di controllo», spiega Alberto Chillè, responsabile dello staff informatico dell’Atm. È a lui che si deve la programmazione del software tramite il quale tutte le macchine si agganciano al sistema di gestione, così da poter controllare i guasti e di monitorare qualsiasi spostamento.

Il tutto avviene grazie ad un Gps con 4 sensori logici e 4 digitali che i tecnici della società di trasporti hanno montato su tutti gli autobus e i tram. Non vi sono limiti alle funzionalità di questo strumento (dal monitoraggio della temperatura del motore al controllo dell’apertura delle porte), sebbene, come spiega  Chillè, “a noi in questo momento interessa innanzitutto monitorare la rete, cioè vedere se tutti svolgono il proprio servizio».

Una delle funzioni più interessanti è la possibilità di mettere a confronto l’orario schedulato presente sul sito e quello effettivo di transito. Sull’interfaccia “Falco” compaiono entrambi, ma il primo è molto vecchio e quindi abbastanza approssimativo. Una discordanza che in alcune linee, per quanto possibile, è già stata ridotta.

 

 

Nel periodo di prova, durato circa una settimana, sono stati rivelati alcuni margini d’errore, dovuti al fatto che il Gps, funzionante per mezzo di una Sim, può essere soggetto ad interferenze causate da possibili zone d’ombra o dal potente radar dei traghetti, come nel caso della Caronte.  Circostanze sporadiche che non compromettono il giudizio globale  su “Falco” e “myATM”: i servizi funzionano a dovere e i Gps istallati su tutte le macchine mandano dati in continuazione, segnalando gli eventuali ritardi e gli orari precisi di arrivo alle fermate.

E se l’algoritmo si affina sempre più, ulteriori funzioni stanno per essere implementate per arricchire il servizio: l’azienda aspetta adesso solo l’ok di Google per finire sullo spazio di “Google Maps” che consente di ottenere tutte le info sugli spostamenti da un luogo all’altro con l’utilizzo dei mezzi pubblici (servizio al momento non disponibile, come si evince dall’immagine in basso).

 

 

 

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