MESSINA. «Mi trovavo sul 79 di fronte alla chiesa di torre faro quando quest’auto ha bloccato per circa venti minuti la viabilità». Venti minuti, sabato pomeriggio, ad attendere che il proprietario, o la proprietaria, della Fiat Panda blu parcheggiata davanti alla chiesa di Faro terminasse di fare quello che evidentemente era talmente importante da poter essere essere tranquillamente anteposto ad un parcheggio da persona civile.

La segnalazione arriva da un lettore, uno dei tanti sottoposti ai venti minuti di pausa forzata, che oltre ad indignarsi ed a scattare la foto, ha compiuto il dovere civico di segnalare a chi di dovere l’accaduto. La risposta, purtroppo, è stata più amara dell’imprevisto.

«Ho chiamato i vigili urbani che mi hanno risposto così: “purtroppo al momento non possiamo intervenire in quanto le due vetture a disposizione sono occupate”. Due? Per una città di oltre decentotrentamila abitanti mi sembrano abbastanza poche…».

Un problema, quello del traffico selvaggio a Faro (ma in genere in tutta Messina), che durante l’estate raggiunge livelli da parossismo, e per il quale non si riesce a trovare una soluzione: l’istituzione delle strisce blu, con sosta a pagamento e parcheggio gratuito alle Torri Morandi (e navetta a due euro), sembra aver portato un minimo d’ordine all’interno del borgo. Non fuori. All’ingresso di Faro e lungo la circonvallazione tirrena, la sosta senza regole è la norma. Il fatto che la Polizia municipale invece che presidiare la zona è costretta, a causa del tradizionale sotto organico, a blitz estemporanei, non fa altro che peggiorare un quadro già scuro di suo.

Il risultato? Venti minuti sotto il sole del pomeriggio, bloccati su un autobus, ad attendere che una Fiat Panda blu riparta dopo una sosta “creativa”. Come se niente fosse. Come se tutto questo fosse normale. Come se Messina fosse geneticamente diversa dal resto del mondo.

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