MESSINA. «Una città che non ha neanche idea dei suoi debiti rappresenta il simbolo della deficienza ed inettitudine politico –amministrativa: dalla massa debitoria che è emersa, oltre 600 milioni di veri e presunti debiti, si evince che Messina è stato il bancomat che ha alimentato alcune storiche lobby che oggi temono la dichiarazione del dissesto finanziario per non perdere parte del credito vantato».  Parole del candidato a Sindaco di Messina Cateno De Luca, che stamani ha presentato i primi 10 punti del suo programma elettorale durante un incontro del movimento Sicilia Vera nella chiesa S. Maria Alemanna.

“Ora ci vuole una guida politica autorevole”, ha dichiarato l’ex deputato regionale, che ha fatto il punto sul dissesto e sulla raccolta rifiuti, ma anche su partecipate, indennità dei dirigenti e turismo.  

«La dichiarazione di dissesto finanziario – commenta De Luca – è certamente una sconfitta per chi amministra, ma far passare inutilmente cinque anni senza aver tagliato i costi parassitari si traduce in una connivenza con quei  poteri forti che hanno affossato la città”. “Messina è una delle città metropolitane più invivibili d’Italia con un livello di qualità della vita pari  quasi allo zero, non si può pretendere ordine e vivibilità in città in assenza di un Palazzo Municipale autorevole”,  prosegue l’ex primo cittadino di Fiumedinisi, che si sofferma sulle liste a sostegno della sua candidatura (“formate da uomini e donne non contaminati dai vizi delle stanze del potere municipale”) e sul taglio dei costi per risanare il bilancio, a partire da Palazzo Zanca, con l’abolizione del sistema delle partecipate e l’istituzione dell’Aro Messina per la raccolta rifiuti.

«Il costo di funzionamento del Palazzo Municipale deve essere ridotto di almeno il 50%: basta con la pletora dei dirigenti che in gran parte rappresentano un doppione di quelli operanti nel Palazzo dell’ex Provincia Regionale di Messina», prosegue De Luca, che punta sullo spostamento della sede del Palazzo Municipale in un unico immobile, con relativa riorganizzazione di dipartimenti, consigli di circoscrizione e personale. «Messina non si può permettere di continuare a spendere oltre un milione di euro annui per le indennità dei 96 consiglieri di circoscrizione ed un altro milione di euro in locazione dei locali e personale che non è in grado di svolgere servizi al cittadino. In luogo dell’attuale carrozzone delle circoscrizioni meglio istituire 50 comitati civici articolati per ogni villaggio e porzioni omogenee della città formati da sette componenti senza alcuna indennità. Per i servizi al cittadino sarà creata l’APP “Messina c’è !” che consentirà a tutti di poter accedere ai servizi municipali con un semplice clic senza viaggi della speranza e senza interminabili file agli sportelli»

«Non è accettabile inoltre continuare con le 14 società partecipate comunali e con le 25 partecipate dell’ex provincia, in gran parte dei veri e propri carrozzoni mangiasoldi e vera e propria casa di cura di qualche trombone o trombato della politica”, conclude De Luca, che punta alla creazione di un Brand Messina per valorizzare il patrimonio culturale e turistico della città.

 

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments