MESSINA. Sono tre i reati contestati a Dario Tomasello, docente dell’Ateneo di Messina, nell’ambito dell’indagine scaturita da un concorso per ottenere l’idoneità ad ordinario svoltosi a Milano. Al figlio dell’ex rettore Franco, il sostituto Francesca Rende contesta plagio, violazione del diritto d’autore e truffa. Parti offese nel procedimento, il Miur, Giuseppe Fontanelli (concorrente di Tomasello per l’idoneità) e Giuseppe Amoroso, sui cui scritti, secondo l’accusa, si baserebbero i dodici volumi presentati da Tomasello per diventare docente ordinario. Ma ecco come è andata la vicenda, che risale al 2013.

LA VICENDA. Tutto inizia nel 2013, con l’Abilitazione scientifica nazionale nel Macrosettore concorsuale 10F/2 Letteratura italiana contemporanea, svoltosi a Milano, che vede idoneo Tomasello (all’epoca associato di Letteratura italiana contemporanea) e sconfitti tutti gli altri contendenti. Giuseppe Fontanelli (anche lui associato), tra i non abilitati, prende atto dell’esito, ma poi, il 5 novembre, leggendo da studioso i volumi di Tomasello intravede i toni
di Giuseppe Amoroso, suo maestro, la cui prosa e la cui analisi conosce bene. Da quel momento, il docente inizia a verificare se la sua fosse solo una impressione.  A febbraio del 2014, Fontanelli tira le somme, e invia una corposa documentazione al rettore Pietro Navarra, per poi tornare alla carica con una lettera inviata al Magnifico e a tutti i componenti del Senato Accademico.

LA LETTERA DI FONTANELLI. “Essendo venuto a sapere del possibile bando di concorso per la copertura di un posto di prima fascia nel SSD L-Fil-Let/11, su cui il Senato è chiamato a esprimersi nella riunione del 27 marzo… sento il dovere di portare direttamente alla vostra conoscenza quanto già ho avuto modo di evidenziare al Magnifico Rettore. La produzione scientifica del professor Tomasello – scriveva – è caratterizzata da una tecnica centonaria che assembla sistematicamente prelievi letterali da libri di altro autore. Il fenomeno è pervasivo: un’ampia documentazione, con materiali in fotocopia e testi originali integrali, suscettibile di ulteriore incremento, è stata da me consegnata al Magnifico Rettore, il quale con sensibilità istituzionale ha assunto le iniziative da lui reputate giuste. Qui mi limito a richiamare poche esemplificazioni relative ad alcuni lavori del professor Tomasello”.

I PRESUNTI PLAGI. Si inizia con L’isola o-scena. Un’idea di Sicilia nella poesia contemporanea, Firenze, Olschki, 2012. Per Fontanelli, Tomasello preleva dai seguenti volumi di Giuseppe Amoroso, Lucio Piccolo. Figura d’enigma, 1988; Raccontare l’assenza. Annotazioni sulla narrativa italiana del 2005, 2007; Retroparole. Poesia italiana 1982-2009, 2010; Le sviste dell’ombra. Narrativa italiana 1999-2000, 2002. Per rendere meglio il concetto, a parziale esemplificazione, Fontanelli annota: “pp. 18-33=Amoroso, Introduzione, in Raccontare l’assenza, pp. 1-9; pp. 34-35=Amoroso, Introduzione, in Raccontare l’assenza, pp. 9-10; p. 62=Amoroso, Lucio Piccolo, pp. 45, 46; pp. 64- 65=Amoroso, Lucio Piccolo, pp. 17-18; p. 66=Amoroso, Lucio Piccolo, pp. 18-19; p. 67=Amoroso, Lucio Piccolo, pp. 46-47; pp. 67-68=Amoroso, Lucio Piccolo, p. 47-48; p. 69=Amoroso, Lucio Piccolo, p. 67; p. 70=Amoroso, Lucio Piccolo, pp. 67-69 e 109 p. 71=Amoroso, Antonio Porta in Retroparole, p. 84; pp. 96-100=Amoroso, Le sviste dell’ombra, pp. 5-14″. Nel mirino, anche altri volumi di Tomasello: Antonio Delfini. Tra seduzione e sberleffo, Firenze, Le Lettere, 2012 (presunti prelievi da G. Amoroso, Brancati, 1978; Tecchi, 1976; Prisco, 1980; Nelle storie degli altri. Narrativa italiana 2003- 2004, 2006; Lucio Piccolo. Figura d’enigma, 1988); Un’invenzione fatale (in D. Tomasello ‘ F. Polacci, Bisogno furioso di liberare le parole, Firenze, Le Lettere, 2010) con presunti prelievi da altri lavori di Amoroso (Narrativa italiana 1975-1983 con vecchie e nuove varianti, Il notaio della Via Lattea, Forse un assedio. Narrativa italiana 2002, Nelle storie degli altri. Narrativa italiana 2003-2004, Raccontare l’assenza. Annotazioni sulla narrativa italiana del 2005, I canti di Pan – in Giovanni Alfredo Cesareo. La figura e l’opera: dalla Scuola poetica siciliana al Novecento – ); Oltre il Futurismo. Percorsi delle avanguardie in Sicilia, Roma, Bulzoni, 2000 (presunti prelievi da Giovanni Prati. Voci borghesi e tensione romantica, 1973; Brancati, 1978); “Quasi una forma della vita”. L’ombra di Petrarca nell’antipetrarchismo di Giovanni Giudici, in AA.VV, Sentimento del tempo. Petrarchismo e antipetrarchismo nella lirica del Novecento italiano, Firenze, Olschki, 2005 (presunti prelievi da Le sviste dell’ombra. Narrativa italiana 1999-2000, 2002).

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