In presidio di fronte all’hotel dove sono arrivati i migranti. Alcuni abitanti di Castell’Umberto, capeggiati dallo stesso sindaco, Vincenzo Lionetto Civa, si sono barricati in sit – in permanente contro la decisione della prefettura di Messina di inviare lì cinquanta migranti, poi ridotti a venticinque nella notte di ieri. 

«Una decisione unilaterale di cui sono stato messo al corrente solo venerdì sera» sottolinea Lionetto Civa, che però non è competente per territorio, perché l’albergo “Il Canguro”, chiuso da un paio d’anni, è sul territorio di Sinagra. 

Un albergo perfino mancante di agibilità, secondo il sindaco di Castell’Umberto. Circostanza smentita dalla prefettura: “Non lo avremmo certo reso disponibile senza verificarne l’agibilità”, ha chiarito il Capo di gabinetto, Caterina Minutoli.

La criticità maggiore per l’edificio era l’assenza di energia elettrica, l’albergo rintracciato d’emergenza dalla prefettura, era inserito nelle due sedi a disposizione dell’Ati  – tre cooperative sociali: l’Azione Sociale di Caccamo, la Ippocrate di Enna e la Terre di Mazzarino – che un anno fa ha vinto il bando della prefettura per l’accoglienza. Bando adesso riaperto dalla prefettura. 

Gli abitanti in protesta nel paesino nebroideo hanno dapprima bloccato l’arrivo del gruppo elettrogeno, salvo poi ravvedersi e aprire un varco temporaneo per il passaggio del macchinario.

Lionetto Civa, ex militante di Lotta continua, prima ancora in Azione cattolica per poi approdare in Forza Italia, ha però annunciato che la protesta non avrà fine. Sarebbero, invece, in arrivo una ventina di sindaci del comprensorio a spalleggiare una protesta che al sud non si era mai vista.

Posizioni più moderate, invece, per Nino Musca, sindaco di Sinagra: «Non credo che fomentare sia una pratica utile a nessuno, ho provato a parlare ma mi hanno aggredito».

Pronto ad offrire accoglienza, invece, il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica: 

«Ho appena avvisato il Prefetto di Messina – afferma Formica – che il Comune di Milazzo è pronto, se si renderà necessario, a mettere a disposizione una scuola per ospitare i migranti che in queste ore stanno sbarcando a centinaia in Sicilia. Naturalmente la soluzione offerta potrà servire a gestire la fase di emergenza, che poi è sempre la più delicata. Milazzo è una città aperta, che crede nel valore della solidarietà e della contaminazione positiva tra le culture. Ed è terra di migranti. Molti nostri concittadini in anni passati ne hanno sperimentato la difficile condizione”.

“Non possiamo, quindi, rimanere insensibili di fronte al dramma di centinaia di persone che fuggono dalla morte e dalla persecuzione – prosegue il primo cittadino – . Donne gravide, bambini, giovani disperati che sognano pace e normalità. Ogni volta che lo Stato è chiamato ad una sfida difficile, le Istituzioni tutte hanno il dovere di collaborare nell’interesse superiore della Nazione».

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emmeaics
emmeaics
16 Luglio 2017 21:54

miserie umane che speravo fossero all’ordine del giorno solo tra i trogloditi leghisti.