MESSINA. La scadenza, era improrogabile, inderogabile, tassativa, perentoria: entro il 30 giugno Messinambiente avrebbe terminato la sua attività. E infatti, ovviamente, il termine è stato prorogato. Altri tre mesi e mezzo, in attesa che MessinaServizi Bene Comune diventi pienamente operativa.

L’ordinanza, firmata dal sindaco di Messina Renato Accorinti, arriva sotto l’egida di un decreto legislativo del 2000 che riguarda “condizioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente”. Siccome le operazioni di creazione di MessinaServizi sono andate per le lunghe, e, scrive Accorinti, presumibilmente il contratto di servizio non potrà essere firmato prima del 15 luglio, per evitare che la città sia sepolta sotto una montagna di rifiuti più di quanto non lo sia oggi, è necessario prorogare, anche stavolta in “condizioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente”, il servizio a Messinambiente.

Per altri tre mesi e mezzo (salvo sorprese da parte del tribunale fallimentare, al quale domani andranno consegnate le condizioni per poter accedere al concordato in continuità), quindi, ad occuparsi dei rifiuti sarà ancora l’azienda di via Dogali. Perchè tre mesi e mezzo? Lo spiega l’ordinanza: quindici giorni (dalla scadenza naturale di fine giugno) per la firma del contratto di servizio, e novanta giorni per il perfezionamento delle attività preliminari necessarie alla definitiva entrata in servizio di MessinaServizi.

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