Ruotava attorno al rione Mangialupi il traffico di droga al centro dell’udienza preliminare dell’operazione che si è conclusa con due condanne ed un’assoluzione. Al vaglio del gup Daniela Urbani le vicende dell’operazione “Regrifer 2” condotta dalla Squadra mobile a giugno 2016. L’udienza era nei confronti di Giovanni Panarello, Francesco Turiano e Santo Corridore tutti giudicati con l’abbreviato.
Condannati Giovanni Panarello a 12 anni e Francesco Turiano a 2 anni e 6 mesi. Il giudice ha ritenuto responsabile Turiano limitatamente al periodo compreso tra il 20 febbraio 2014 ad agosto 2014 escludendo l’aggravante contestata e riconoscendo la continuazione con un’altra sentenza. E’ stato invece assolto Santo Corridore con la formula “perché il fatto non sussiste”. Disposte anche assoluzioni parziali per gli altri due. Per Corridore il giudice ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura. La scorsa udienza il pubblico ministero Maria Pellegrino aveva chiesto 14 anni per Turiano, 12 anni per Panarello e 10 anni per Corridore. La difesa è stata rappresentata dagli avvocati Nino Cacia, Salvatore Silvestro e Tino Celi.
L’inchiesta è la prosecuzione dell’operazione “Refriger” condotta nel 2013. Secondo gli investigatori Turiano, anche dopo il primo blitz avrebbe continuato a gestire i traffici illeciti direttamente dal carcere. Gli investigatori nascosero una microspia in un’abitazione di Mangialupi scoprendo come, nonostante fosse rinchiuso in carcere di Gazzi, Turiano avrebbe continuato a inviare messaggi a chi stava fuori. Lettere e colloqui in carcere con frasi criptiche, secondo gli investigatori, in questo modo Turiano disponeva le direttive da seguire. Un circuito scoperto attraverso le intercettazioni telefoniche ed ambientali e indagini sul campo che permisero di individuare la base logistica dell’organizzazione dalla quale si dipartiva l’attività di spaccio e di approvvigionamento della sostanza stupefacente e dove la droga veniva lavorata, confezionata e smistata per la successiva vendita.
