MESSINA. Nella città che intitola tutto a tutti, e di tutto vorrebbe intitolare, è passata quasi inosservata la scomparsa del nome di Maria Accascina dal MuMe, il Museo interdipartimentale di Messina. In realtà, è dalla riorganizzazione delle strutture regionali siciliane, e in particolare dalla definizione del Servizio 30 dell’assessorato ai Beni Culturali, il “Polo regionale di Messina per i siti culturali” (approvato con delibera di Giunta numero 207 del 2016), che il nome della storica dell’Arte, alla quale si deve la rinascita del Museo nel dopoguerra, non c’è più. Anzi, per essere precisi, l’intitolazione era già stata cassata dalla Legge regionale 9 del maggio 2015, da cui deriva la citata delibera.

Una vera e propria “beffa”, visto che, nel corso degli anni, ci si era abituati a dire “Museo Accascina”. Un’abitudine talmente consolidata che, accanto alla nuova dicitura MuMe, il nome della studiosa, negli articoli di giornale dedicati all’apertura definitiva della nuova sede espositiva, in larga parte è rimasto.

A “sparire”, comunque, non è stata solo l’intitolazione al Museo, ma anche le altre precedentemente date alla Biblioteca Regionale, non più “Giacomo Longo”, e al Museo delle tradizione Silvo Pastorali di Mistretta, che nulla ha più a che fare con “Giuseppe Cocchiara”.

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