MESSINA. Dal lunedi al venerdi dalle 10 alle 14 e dalle 17 alle 24, mentre sabato e prefestivi si anticipa di un’ora, alle 16, il pomeriggio. Festivi liberi, ma con termine attività tassativo entro le 24. Dura la vita degli artisti di strada, a Messina. Non particolarmente considerati (ne particolarmente numerosi), vissuti con fastidio, con passanti avari di soddisfazioni e di spiccioli, adesso la loro attività è stata regolamentata da un’ordinanza sindacale.

Cosa potranno fare, e dove? Suonare, per esempio, anche con “piccoli apparecchi di amplificazione di potenza tale da non recare disturbo ai passanti e ai residenti”, ma lontano da scuole durante l’attività didattica, luoghi di culto in concomitanza con lo svolgimento di funzioni religiose, e teatri mentre è in cordso una rappresentazione, oltre che case di cura, di riposo e ospedali.

Anche la durata delle performances è irregimentata: non più di 90 minuti nello stesso luogo, dopodichè sarà possibile continuare ma 150 metri più in là, o dopo mezzora di pausa tra un’esibizione e l’altra. E solo se si è maggiorenni. Ovviamente “il compenso per lo spettacolo non può essere in nessun modo predeterminato mediante quota fissa, ne può essere preteso dall’artista”, ma è determinato “dalla libera e spontanea offerta dello spettatore, che ne autodetermina l’ammontare”.

E per pittori, graffitari e madonnari (sic)? “non possono direttamente utilizzare il suolo pubblico per la realizzazione dell’opera e non devono in alcun modo arrecare danno alla pavimentazione”. 

L’ordinanza, specifica il sindaco Renato Accorinti (all’atto hanno lavorato anche gli assessori alla Cultura Federico Alagna e agli Stili di vita alternativi Daniele Ialacqua) ha validità fino a fine settembre, ed ha attinto al “codice etico  dell’artista da strada” emanato dalla Fnas, la federazione di categoria.

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