MESSINA. Enzo Bianco è bravo, Renato Accorinti è cattivo. Non proprio in questi termini semplificativi, ma il concetto è quello, secondo Pippo Trischitta, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, che il ragionamento l’aveva espresso ieri con l’irruzione, a capo di un gruppetto di consiglieri (abbastanza sparuto), della conferenza del C7, e stamattina lo ha ribadito in conferenza stampa, con a fianco Peppuccio Santalco, capogruppo di Felice per Messina, che però ha parlato di tutt’altro argomento, anch’esso parecchio “caldo” in questi giorni: di rifiuti, di Messinaservizi Bene Comune e del perchè in aula cada sempre il numero legale quando si parla di questi argomenti.

Perchè Enzo Bianco vuol bene alla sua città e Accorinti no? Trischitta ha lodato il sindaco di Catania per aver ospitato le First Ladies, ed ha invece inveito contro Accorinti per lo show al G7, e per non aver organizzato alcun evento connesso al G7. Nessun accenno di protesta verso i parlamentari messinesi, che del fatto che l’evento collaterale si sarebbe svolto a Catania (con polemica che ha colpito anche il sindaco Bianco) se ne sono accorti solo il giorno dopo. “Sarebbe stato uno spot per la città, ma Accorinti sa solo protestare”, ha argomentato Trischitta, lanciando poi una provocazione: “Visto che Accorinti è residente a Taormina, perchè non apre la sua casa ai migranti, o la offre a qualche organizzazione che si occupa dell’accoglienza?”.

Dal suo canto, Santalco si è limitato a problemi più amministrativi (“Perchè Antonio Le Donne ricorpre tutti quegli incarichi? E sono legittimi?”, ha domandato il consigliere, a nessuno in particolare) e ad una specie di “mea culpa”. “Anche la caduta del numero legale è un atto politico“, ha tentato di spiegare, non riuscendoci pienamente, anche perché subito dopo ha candidamente ammesso che “spero cha la delibera di affidamento del servizio alla MessinaServizi passi, in modo da migliorarla in un tavolo tecnico alla Prefettura”. Se la delibera è così deficitaria, perché l’aula non la boccia? Secondo Santalco, la MessinaServizi “è frutto della sfiducia mancata”.

In realtà la costituzione di MessinaServizi è stata approvata due giorni prima della sfiducia, e la delibera con cui era stata presentata risale addirittura a settembre del 2016: molti consiglieri, però, dei problemi se ne accorgono adesso. Non si approva e non si boccia: si lascia a macerare, nella speranza che non si sa come, i problemi che affliggono la società si risolvano ignorandoli.

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