Mmunnaficadinnia

 

Non è solo questione di dirimere l’annoso dilemma se il lavoro nobiliti o renda liberi, o se chi lo pratica debba unirsi, come nella  celebre frase conclusiva del Manifesto. È che a Messina il lavoro, l’azione, l’energia nell’accezione ellenica, è sempre visto un po’ con sospetto. E per una mera questione aritmetica, chi lavora davvero deve farlo il doppio, il triplo, anche di più, e si industria come può.

All’ultimo posto della catena alimentare, il messinese ha piazzato un’occupazione dignitosissima, a quanto pare parecchio in voga nel passato, in cui non c’erano status di Facebook ai quali delegare lo scontento per la questione occupazionale, e quindi bisognava fare di necessità virtù. E siccome la nobiltà, benché poco attrezzata ai lavori manuali, a peccati di gola non si faceva mancare nulla, per sbucciare il notoriamente paglioso fico d’india si rivolgeva a chi lo faceva di mestiere: u’ mmunnaficadinnia, ruolo sociale presto assurto a sinonimo di ultimo, di umanità alla deriva, affiancabile solo al suo surrogato nel ramo ittico, colui il quale è incaricato di dare acqua al pescato: u’ rimoddapiscistoccu. Grado ultimo dell’essere umano.

 

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Sergio Todesco
Sergio Todesco
3 Maggio 2017 19:10

very good!

Maria
Maria
3 Maggio 2017 23:13

Mammafausa mi ha fatto ricordare di un gioco che facevamo da bambini forse era a “nascondino”?

Ivano Rotondo
Ivano Rotondo
4 Maggio 2017 0:22

mi hai fatto ridere, bravo!
al prossimo giro mettici dentro anche “masticante”, un capolavoro senza tempo

pippolipari
pippolipari
5 Maggio 2017 10:17
Reply to  Ivano Rotondo

quoto! “masticante” è un capolavoro linguistico messinese doc!

Alfio Lanaia
Alfio Lanaia
4 Maggio 2017 12:25

Mi sembra come minimo esagerato il sottotitolo (parole con la M che esistono SOLO (sic!) a Messina), dal momento che alcune parole (minarsela, manciaçiumi) sono almeno pansiciliane. In questi casi, invece di Wittgenstein, basterebbe un vocabolario dialettale per rendersene conto.

Giovanni
Giovanni
4 Maggio 2017 21:54

“Milla” che bell’articolo!!

Giovanna
Giovanna
4 Maggio 2017 22:20

Suffareddu. Lo dice sempre mia mamma ai miei figli. Ma chi aviti u suffareddu ‘nto culu? Per indicare la loro irrequietezza e l’ essere molto vispi.

Sciabbacheddu oltre per indicare il pesce, serve ad indicare la presenza in un luogo di ragazzini.
‘Nto viali oggi c’era un saccu i sciabbacheddu

pippolipari
pippolipari
5 Maggio 2017 10:15

Grande Marino! …alla voce “minarsela” aggiungerei l’evocativo (e mai sentito altrove) “minarla alle bratte” (dicasi di azione inutile, inconcludente)