MESSINA. Una decisione che “mette in pericolo vite umane”. È l’allarme del direttore della centrale operativa del 118 di Messina, Domenico Runci, in merito alle modifiche previste dalla nuova rete ospedaliera che di fatto taglia undici delle 37 ambulanze attualmente presenti tra Messina e provincia. E delle rimanenti ventisei, ben tredici, la metà, saranno prive del medico a bordo.

Uno scenario che ha destato la preoccupazione dei medici del 118, che nel pomeriggio ieri si sono riuniti nella sede messinese dell’Ordine dei Medici per ribadire il loro no alla riforma e per spiegare ai circa 40 sindaci della provincia di Messina presenti le conseguenze che la nuova rete ospedaliera comporterebbe alle singole comunità, sovraccaricando le strutture ospedaliere e arrecando un danno soprattutto ai pazienti. Fra le criticità emerse nel corso dell’incontro, l’impossibilità di garantire i tempi di intervento previsti dalla legge (venti minuti per una chiamata extraurbana, otto in città), la presenza di interi territori privi di copertura e soprattutto il taglio delle ambulanze medicalizzate (ovvero provviste del medico di bordo), ritenute indispensabili per una tempestiva diagnosi e considerate “come piccoli ospedali che si spostano sul territorio” dal medico Daniele Marino.

Al termine dell’incontro, i sindaci presenti hanno sottoscritto un documento, redatto dalle principali organizzazioni sindacali di settore (Snami, Fimmg e Smi) e consegnato al sindaco metropolitano Renato Accorinti, nel quale si richiede un incontro urgente con l’assessorato alla Salute. 

Le modifiche previste dalla nuova rete ospedaliera, in Sicilia, prevedono il mantenimento dello stesso numero di mezzi con medico a bordo, novantasei in tutto, ma cambia in modo radicale la distribuzione sul territorio regionale. A farne le spese, in particolare, le province di Catania e soprattutto Messina. La presenza delle ambulanze medicalizzate dovrebbe rispondere ai criteri del decreto ministeriale 70 del 2015 (decreto Balduzzi), secondo in quale serve un’ambulanza di tipo avanzato ogni 60mila abitanti, con la copertura di un territorio non superiore a 350 chilometri quadrati, e correttivi specifici per le zone di particolare difficoltà di accesso, come ad esempio le zone montane e le isole. 

Nella provincia peloritana, nelle more di eventuali future modifiche al piano, sono state confermate le seguenti ambulanze medicalizzate: Messina Sud, Scaletta Zanclea, Santa Teresa di Riva, Torregrotta, Barcellona, Brolo, Capo d’Orlando, Sant’Agata di Militello, Santo Stefana Camastra, Novara di Sicilia, Tortorici, Cesarò e Salina. Perdono invece  il medico a bordo, trasformandosi in mezzi di Soccorso di Base (con a bordo solo soccorritori): Messina Papardo, Policlinico, Piemonte, Letojanni, Taormina, Francavilla di Sicilia, Saponara, Milazzo, Falcone, Patti, San Piero Patti e Lipari. Nei fatti, in tutto il comune di Messina, i mezzi con medico a bordo rimangono solo due (un’ambulanza e un’auto).

 

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