Si tratta di Emanuele Cannavò, 
cugino dell’uomo catturato per primo, scovato dagli agenti dopo ore di ricerca proprio nella sua abitazione: anche lui detenuto in permesso premio, sarebbe dovuto rientrare in carcere domani nella casa circondariale di Porto Azzurro (Li). È stato individuato grazie alla visione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza di negozi e uffici della zona, una delle più trafficate e controllate della città. Dopo il tentativo di rapina, con tanto di spari in aria intimidatori, era stato catturato per primo Giuseppe Cannavò, 30 anni, bloccato dagli agenti delle volanti dopo un inseguimento lampo. Nella fuga i due rapinatori hanno  abbandonato sull’asfalto il fucile a canne mozze che doveva servire per il furto e dal quale sono partiti alcuni colpi che però non hanno raggiunto nessuno. I poliziotti delle Volanti  hanno inseguito e braccato Giuseppe Cannavò nel palazzo Giordano di corso Cavour, il “palazzo di vetro”, nel garage su tre piani interrati e non illuminati all’interno.

Stava acquattato sotto un’auto. Giuseppe Cannavò ha detto al poliziotto che lo inseguiva “Bonu, mi pigghiasti” e si è arreso.  Alle spalle ha numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, la persona, in violazione della normativa che disciplina le armi,  e in materia di stupefacenti. In atto detenuto presso la casa di reclusione di Favignana, Giuseppe Cannavò era in permesso premio fino al 6 marzo prossimo, da trascorrere al suo domicilio. Intanto  c’è ancora incredulità per la sfrontatezza dei malviventi subito repressa da un repentino intervento della polizia. Tutto è accaduto sotto gli occhi di numerose persone in una delle strade più battute .C’è anche da dire che questa volta i servizi antirapina, disposti dal questore Giuseppe Cucchiara, hanno  funzionato alla perfezione. La rapina si è verificata intorno alle 19,30, quasi all’orario di chiusura, i due giovani sono arrivati a bordo di uno scooter con la targa di cartone che poi è stato ritrovato davanti al negozio. Appena scesi sono stati visti dalla proprietaria della gioielleria che, notando una persona che imbracciava il fucile a canne mozze, ha bloccato l’ingresso chiedendo aiuto. Proprio in quel momento transitava un’auto delle Volanti che si è messa alla caccia dei due malviventi. Sono stati esplosi dei colpi di pistola, a scopo intimidatorio e sembra che qualche colpo sia partito dal fucile. Poi la fuga disperata dei due rapinatori verso via XXIV Maggio e oratorio S.Francesco. I due poliziotti hanno raggiunto e bloccato Cannavò mentre l’altro è scappato. In un primo momento si temeva che si fosse nascosto dentro l’istituto scolastico Seguenza per via di una finestra aperta , ma dopo aver setacciato i locali e l’intera area è stato escluso che si trovasse proprio lì dentro. In una traversa vicina i poliziotti hanno trovato anche un casco molto probabilmente appartenuto al rapinatore in fuga. Sequestrati, oltre il fucile, i caschi dei due rapinatori, alcuni indumenti tra cui lo scaldacollo utilizzato come passamontagna, coi due fori ad altezza occhi e il motorino con cui i malviventi hanno raggiunto la gioielleria.

 

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