Alessia Gazzola

 

Il suo primo racconto lo ha scritto quando aveva appena cinque anni. Cinque. Più o meno la stessa età che aveva Mozart quando compose la sua prima sinfonia. Da allora di stagioni ne sono trascorse 29 e quella bambina dal talento precoce è adesso un medico legale e una delle scrittrici siciliane più conosciute in Italia e all’estero, grazie anche a una fiction televisiva di RaiUno basata sulla sua fortunata serie letteraria, best seller in patria e tradotta persino in giapponese.  Figlia unica di un imprenditore e di un’impiegata del municipio, la messinese Alessia Gazzola, 34 anni, è laureata in Medicina e vive a Verona con il marito medico e le sue due bambine, Eloisa e Bianca. Il suo esordio letterario avviene nel 2011, con “L’allieva” (Longanesi, 2011), romanzo in bilico tra il giallo e la commedia, nonché caso letterario dell’anno per le tantissime copie vendute da un’opera prima. Negli anni successivi pubblica altri cinque romanzi, sempre con la stessa protagonista, Alice, aspirante anatomopatologa pasticciona ma dotata di grande intuito investigativo. Il successo della serie è tale (oltre 370mila copie in Italia dal 2011 al 2016) da convincere Rai Fiction ad acquistarne i diritti per una serie televisiva che ha ottenuto oltre il 21% di share con una media di 4.800.000 spettatori. Nel 2016 ha pubblicato la commedia romantica “Non è la fine del mondo” e il romanzo “Un po’ di follia in primavera”.

 

Il libro: L’Allieva

 

Primo di sei romanzi dedicati ad Alice Allevi, “L’allieva” nasce come “valvola di sfogo” alle difficoltà riscontrare dall’autrice nel corso del primo anno da specializzanda all’Istituto di Medicina Legale di Messina. Pubblicato da Longanesi tramite un’agenzia letteraria, racconta le (dis)avventure di un’aspirante medico legale dall’animo sensibile che sta faticosamente lottando per farsi strada nel competitivo ambiente di lavoro, cercando di farsi rispettare  da colleghi e superiori. Fino a quando la scoperta del cadavere di una ragazza la coinvolge più di quanto sia consentito dalla deontologia professionale. Al rischio lavorativo si aggiunge il nascente rapporto con il giornalista Arthur, figlio del “Supremo”  (il primario dell’istituto di Medicina Legale), e la strana attrazione per il dottor Claudio Conforti, ricercatore e diretto superiore di Alice.

 

 

 

«Sono stata avvicinata alla lettura da mia madre, in casa i libri erano oggetti molto familiari; poi, ovvio, ciò che mia madre ha seminato ha germogliato, sono sempre stata un’appassionata lettrice – e precoce scrittrice – quand’ero alle scuole elementari ho iniziato a scrivere favolette, raccontini, piccole poesie: è sempre stato per me un canale espressivo molto forte e non ho mai smesso, è cresciuto con me»

 

Subscribe
Notify of
guest

2 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Maria Giovanna
Maria Giovanna
5 Marzo 2017 20:47

Condivido con molto entusiasmo quanto detto dalla scrittrice Nadia Terranova, Messina ha un fascino particolare, tutti i giorni attraversando la città, la guardo ammirandone la bellezza, i colori, e la nostra meravigliosa veduta che si estende immensamente. Se fosse vissuta con cura, amandola di più da tutti i messinesi potremmo respirate solo aria di orgoglio, alterigia e vanto.

Alberto
Alberto
11 Gennaio 2020 13:36

Accanto a questi bravissimi cinque giovani scrittori messinesi, vorrei citare la giovane di spirito Giovanna Trimarchi e il suo primo romanzo “In fondo brillava il mare”.