PALERMO. Poco più di trenta giorni per giustificare 611 milioni di finanziamenti che rischiano di “tornare al mittente”. È scattata in Regione la corsa contro il tempo per presentare la certificazione della spesa europea 2007-2013, che dovrà essere completata entro la fine di marzo. Ma il rischio concreto è che un parte dei fondi rientrino a Bruxelles, dato che molti Comuni sono ancora indietro nella realizzazione delle opere.

I dati, quelli del nuovo monitoraggio del Ministero della Coesione territoriale, aggiornati al 31 dicembre, descrivono una Sicilia ancora ferma al palo,  con appena l’86 per cento dei finanziamenti comunitari del Fondo europeo di sviluppo regionale andati in porto, per un importo totale di 4,3 miliardi. Il restante 14%, pari a 611 milioni, resta invece ancora da certificare. Cifre e numeri che piazzano la Sicilia agli ultimi posti della “classifica” nazionale, considerando che in tutti i programmi europei lanciati in Italia fra il 2007 e il 2013 mancano appena 900 milioni su un importo complessivo di 45,7 miliardi e che lo scorso luglio la certificazione del Fers era ferma al 71,5 per cento, con 629 milioni approvati negli ultimi sei mesi.

Sicilia in coda alle classifiche nazionali anche per ciò che concerne il Fondo sociale europeo, con una certificazione pari al 96,3 per cento, con una crescita di oltre otto punti percentuali in cinque mesi e “appena” 51 milioni da approvare entro la fine di marzo.

 

(leggi il nostro approfondimento con la mappa degli sprechi in regione)

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