Dagli ex candidati sindaci Felice Calabrò e Antonio Saitta, dal  presidente del V quartiere Francesco Quero all’ex primo cittadino Franco Providenti, dai “grandi vecchi” Gioacchino Silvesto e Ciccio Barbalace all’ex deputata Angela Bottari, nel Pd c’è sempre più voglia di porre fine al commissariamento che dura ormai da anni, e che vede Ernesto Carbone, deputato e membro della segreteria nazionale del partito, a decidere le sorti dei democratici messinesi.

Ernesto Carbone

“La condizione di assoluta straordinarietà che si è venuta a determinare nella Città di Messina a seguito della apposizione, da parte dei consiglieri comunali, del numero sufficiente di firme necessarie per la presentazione della mozione di sfiducia” al Sindaco Renato Accorinti ed alla sua Giunta – scrivono i settantotto – richiede nella Città e nella Provincia di Messina la presenza di un PD e del suo ricostituito gruppo  dirigente in grado di assumersi le proprie responsabilità, per affrontare i problemi delle nostre comunità e per riproporre il proprio ruolo politico,  sulla base della
costruzione di un programma e di uno schieramento alternativo sia alla destra ed ai suoi metodi sia al dilettantismo che ha caratterizzato in questi anni la amministrazione pubblica della città capoluogo in particolare”.

Cosa chiedono i firmatari? “A tal proposito riteniamo necessario e prioritario porre fine, in tempi rapidi, alla esperienza commissariale del PD al fine di ridare al Partito messinese organi di direzione collegiali per ripristinare il confronto e la dialettica democratica  interna, quale premessa e condizione essenziale ed ineludibile per un impegno politico coeso e per un’azione unitaria incisiva, anche in vista di possibili imminenti scadenze elettorali amministrative e politiche”.

La gestione commissariale di Ernesto Carbone ha visto un’emorragia di consiglieri comunali, che hanno seguito Francantonio Genovese nella sua migrazione verso Forza Italia. E da tredici consiglieri comunali che il Pd aveva all’indomani delle amministrative del 2013, oggi quei consiglieri si sono ridotti a una manciata.

Per questo, “I sottoscritti, anche su sollecitazione di quanti hanno espresso con la pre­iscrizione la volontà di confermare la propria adesione al PD, chiedono che si avvii  la fase congressuale straordinaria con l’indicazione della data del congresso e l’insediamento immediato, a norma dello statuto, della commissione provinciale per il congresso. I sottoscritti – continua il comunicato – ritengono tutto ciò ancora possibile, nonostante tutto, essendo rimasta integra la volontà e la disponibilità di tanti a volere ricostruire su basi nuove e diverse rispetto al passato un “nuovo
spazio politico per i riformisti”  – concludono i settantasette – nella città e nella provincia di Messina”.

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