Big Mimma

I Big Mimma nascono a Messina nel 2009 da un’idea di Alessandro Silipigni (ex batterista dei Vallanzaska), Mosè Previti e Vincio Siracusano, rispettivamente voce e chitarra, basso e percussioni. Il gruppo si caratterizza da subito per il sound eterogeneo che spazia dal rock al reggae, dal folk al cantautorato, con testi in dialetto siciliano e una forte attitudine alla canzone come “cunto”. Nel 2011 fa il suo ingresso nella band Piero Cucinotta, percussionista e studioso della tradizione musicale centro africana, mentre nel 2012 esce il primo disco Lu Stampatu, che vede la partecipazione di Evandro Dos Reis, chitarrista brasiliano già Orchestra di Piazza Vittorio. Durante un  concerto davanti alla Badiazza,  monumento medievale di Messina,  viene presentato il nuovo tastierista Antonio Stella (DoctorCom, Oratio), che assieme al batterista David Cuppari, in gruppo dal 2005, andrà a comporre il sestetto attuale.  Nel giugno del 2014 un piccolo cameo con il brano strumentale “Il trombettiere a cavallo davanti alla porta del sultano nella stanza degli acquerelli fantastici di Casimiro Piccolo” compare nel cortometraggio “Rashid” del regista siciliano Gianpiero Cicciò.
Nell’agosto del 2013 la band vince la “Battle of the Band” di World Music Network, importante piattaforma anglosassone dedicata alla World Music.  Dopo una ricca stagione di concerti e performance, il gruppo incide il suo secondo lavoro: Sirene, doppio singolo autoprodotto che vede la luce nell’aprile del 2015. Nel frattempo, World Music Network decide di inserire il brano “Pani Mottu” nella compilation Rough Guides: What on Earth?,  con distribuzione mondiale. Nel dicembre del 2015 è stato pubblicato il video di “Marinai Donne e Guai”, tributo della band all’indimenticato Domenico Modugno. Il 29 gennaio 2016, invece, ecco la nuova uscita discografica, con l’inserimento di “Pani Mottu” nella compilation “The Rough Guide to The Best World Music Network You’ve Never Heard – La migliore World Music che non hai mai ascoltato”, una raccolta delle produzioni di artisti provenienti da ogni parte del mondo.

Il disco: Lu Stampatu (2012)

Composto da undici tracce, tra cui un brano strumentale e una sorta di folle filastrocca filosofica, Lu stampatu è una sorta di viaggio fantastico tra storie inventate,  leggende, sogni e ricordi d’infanzia. «Nonostante il dialetto – spiega la band –  crediamo che il disco non sia un classico album folk o territoriale, né tantomeno sia possibile definirlo un album in cerca delle “radici della nostra terra”. Lu Stampatu è un’ubriacatura mediterranea di intuizioni e deliri propri di questo pezzo di crosta triangolare, un’ubriacatura che sentiamo di poter esportare e condividere con il mondo tutto».
Oltre al chitarrista brasiliano Evandro Dos Reis, ha preso parte al disco anche il corista Claudio La Rosa. La copertina è stata realizzata da Martina Camano.

Il brano: Marinai, donne e guai




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